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Kafka descrive il travagliato rapporto con il padre fin dall'infanzia, colpevole (è una colpa?) di aver sofferto molto più di K. durante la sua infanzia, che vede sminuiti ogni suo sforzo o difficoltà, paragonati alle sofferenze del padre nel corso della sua vita. Opera fondamentale anche per comprendere al meglio altre opere di Kafka, in cui spesso emerge il difficile rapporto con il padre.
La vita di Franz Kafka fu indelebilmente segnata dalla tematica del difficile rapporto con il padre: dalla strenua resistenza (Standhalten) ad un padre prepotente. Questo fortissimo nucleo di tensione esistenziale, mai del tutto sciolto, si espresse in due documenti: la lettera al padre, ritrovata nel lascito dello scrittore – che è sia letteratura, sia un chiaro indizio documentario – e nel racconto “Das Urteil” (“La condanna”), scritto di getto nella notte tra il 22 e il 23 settembre del 1912. Entrambi gli scritti sono nati d’impulso, sulla spinta di una forza eruttiva e liberatoria – anche se rielaborati, anzi a lungo ‘ruminati’ interiormente –, che non può non stimolare a sua volta un ampio ventaglio di interpretazioni psicologiche. Ma torniamo alla “Lettera”, che in realtà non fu mai spedita e non raggiunse mai il suo destinatario; questa rappresenta se accostata alle opere di Kafka un loro commento autobiografico, come un rumore di fondo dal quale sono venute ad essere, e, allo stesso tempo, è un testo retoricamente ben pensato e di riflessione, proprio perché l’autore prima di scriverlo lo pensò a fondo, negli anni. Alcuni stralci di questo lungo documento erano stati pubblicati dall'amico Max Brod nella sua biografia di Kafka del 1937. E la prima parola decisiva che incontriamo, femminile in tedesco come in italiano, “die Furcht”, cioè la paura, dà poi il tono all’intera requisitoria. Kafka parte dalla domanda che gli pose una volta il padre, perché avesse paura di lui, se ciò era vero. Su due piedi, Kafka non seppe dare una risposta, sia per il timore verso il padre sia perché nella sua mente si affollavano troppi piccoli fatti utili a suffragare questo suo sentimento infantile. Ebbene la lettera vuole ritornare su queste piccolezze rimaste in sospeso, vuole essere un’istruttoria perché il lettore, quale giudice esterno, possa esprimere il proprio verdetto.
Una lunga, drammatica e commuovente lettera che Kafka indirizza al padre, uomo severo e altero che ha influenzato tutta la vita dello scrittore e amplificato quello che era il già presente stato di continua afflizione e minimizzazione di sé. Testo interessantissimo e emozionante, utile per approfondire ancora di più la biografia di Kafka e poter comprendere al meglio tutte le sue opere.
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