Ho da poco terminato la lettura di questo libro che ho trovato assolutamente delizioso. Tecnicamente scorrevole e gradevole nella lettura, tocca un argomento, l’amore, che solo chi sa viverlo o lo ha vissuto riesce a descrivere così bene ed in maniera tanto profonda. D’altronde la citazione di Stone nel post scriptum la dice lunga su quanto l’autrice sia sensibile all’argomento. Mi è piaciuta molto la figura di Arnaldo apparsa come un po’ rigida per poi sciogliersi in una dolcezza infinita. Bella l’alternanza della narrazione in prima persona di Antonia e Nicola e le citazioni in testa ad ogni capitolo. Belle trovate, belle idee di una scrittrice che a mio parere potrà solo crescere. Brava! Un’ultima cosa, traspare una certa cultura musicale...Guccini, Cohen, addirittura Led Zeppelin questi ultimi punto di partenza del mio avvicinamento all’hard rock nei primi anni 70. Bene, a questo punto non ci resta che aspettare il Campiello....
Il lieto fine
Se potessimo conoscere il risultato delle nostre scelte, le agiremmo ugualmente? La maggior parte della gente risponderebbe in senso affermativo. Nulla di più falso perché, diversamente, non tenderemmo a stipare nel luogo più recondito del nostro essere tutti gli sbagli e quello che ci ha ferito. Non opereremmo per la salvifica edulcorazione dei ricordi, li lasceremmo tutti, indistintamente, vestiti della loro stoffa originale, dolorosa o felice che sia.
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Anno edizione:2019
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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salvatore di bartolo 06 aprile 2019
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Ho letto questo libro in un paio di serate: L'ho trovato molto bello semplice, scorrevole e delicato. I personaggi, Antonia e Nicola, sono persone normali ma con sfumature del carattere e del loro vissuto, molto originali. I personaggi di contorno sono altrettanto singolari, in particolar modo Arnaldo che SEMBRA un personaggio marginale ma non lo è affatto. Il titolo farebbe pensare ad una storia d'amore melensa e scontata, ma così non è. L'amore qui è sviscerato in un modo completo e per niente banale soprattutto perché visto dal punto di vista maschile e femminile in modo paritario.