La lunga attesa dell'angelo. Nuova ediz. - Melania G. Mazzucco - copertina
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Letteratura: Italia
La lunga attesa dell'angelo. Nuova ediz.
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Descrizione


Un padre e la figlia amatissima, il maestro e l'allieva che si è annullata in lui: una figura femminile difficile da dimenticare.

«Un prodigio di emozione, costruzione ed erudizione. Una lezione magistrale di umanità e letteratura»El País

«Questa confessione emozionante ci immerge nella Venezia del Rinascimento con un realismo stupefacente»Le Nouvel Observateur

Uomo ribelle e ambizioso, pittore inquieto e geniale, Jacomo Robusti detto il Tintoretto ha vissuto solo per dipingere e per la sua arte ha sacrificato tutto (reputazione, guadagni, piaceri), allontanando uno a uno – con la sola eccezione del remissivo Dominico – tutti i figli: le femmine in monastero, via da casa i maschi insofferenti alla sua tirannia. Finendo per perdere anche la prediletta figlia naturale, Marietta, educata contro le convenzioni della società per fare di lei la sua creazione piú riuscita: una musicista, una pittrice, una donna libera. Trascinandoci nella Venezia di fine Cinquecento, fastosa e cosmopolita, minacciata dai turchi e devastata dalla peste, Melania G. Mazzucco ci restituisce il quadro di un mondo al culmine del suo splendore eppure presago del declino, e regala ai lettori l'appassionante racconto di un amore totale, assoluto.

Dettagli

16 marzo 2021
480 p., Brossura
9788806249144

Valutazioni e recensioni

  • Negli ultimi giorni della sua lunga vita, un anziano e malato Tintoretto ricorda la sua vita a Venezia attorniato dalla sua famiglia e, in particolare, dall’amatissima figlia illegittima Marieta. Il libro è scritto benissimo e ti fa entrare completamente nell’atmosfera della Venezia del Cinquecento attraverso gli occhi di un pittore orgoglioso, indipendente, che è sempre stato sopra le righe e contro le convenzioni. Ritroviamo il tema dell’arte e dell’ispirazione artistica, il desiderio di indipendenza economica al punto da rifiutare lavori ben pagati, l’ambizione smodata di diventare “eterno” che spinge l’artista a fare di tutto per emergere, l’invidia e le gelosie tra i pittori, il rapporto ambiguo con la figlia e tormentato e sofferente con tutti i suoi figli legittimi. E poi ancora Tiziano, la peste, il commercio d’arte, la religione, la condizione femminile, la politica etc. Assolutamente splendido lo stile adottato dalla Mazzucco: continuamente anticipa personaggi o fatti si cui si avrà la spiegazione dopo poche o molte pagine (al punto che all’inizio del libro pensavo continuamente di essere io a non ricordarmi alcuni parti del libro!) e, soprattutto, il racconto della morte di Marieta che si sa dalle prime pagine ma che solo alla fine verrà svelato. E man mano che si prosegue il racconto, la Mazzucco ci descrive tutti i protagonisti e il loro rapporto sempre tormentato e difficile con un padre così famoso e così carismatico, ma anche così egoista da sacrificare tutta la sua famiglia per i suoi desideri e sogni di eternità (in particolare le figlie femmine tutte destinate al convento senza preoccuparsi della loro vocazione o dei loro desideri). Insomma: un vero capolavoro che ti fa venire voglia di conoscere meglio i quadri del Tintoretto e anche le opere dei suoi figli.

  • Liliana Barra

    Venezia, Tintoretto, le sue opere, i suoi tormenti. La continua lotta per affermare il proprio genio su quello indiscusso di un Tiziano vecchio, ma ancora potente, troppo. L'amore per i figli, tormentato, come solo può essere il sentimento di un grande artista, che ha sempre dentro di sé un fuoco, un anelito, un desiderio che pare sempre a portata di mano e poi sfugge. La figlia illegittima, Marietta, unica femmina non destinata al monastero ma all'arte, che cresce in bottega vestita da maschio, che sarà la sua musa ma anche il suo tormento: apprenderà in pieno la lezione che il padre le ha insegnato, anche a suo discapito.

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