Lust Stained Despair

Rimasti orfani del singer JP Leppäluoto (che ha preferito seguire i Charon), a Ville Laihiala non resta altra scelta che riprendere in mano il microfono per dare volto e voce alla sua band, esponendo ancora i Poisonblack al rischio di venire accomunati agli ormai defunti Sentenced. Anche in questo caso le differenze sono ben più numerose dei punti in comune: Ville canta con un'aggressività inedita, e tutto l'album suona una feroce passionalità che ti travolge, ti consuma, ti brucia. Tutto è già chiaro dall'opener, molto più Metal e rumorosa della precedente incarnazione della band e dei compianti Sentenced, ma che non perde melodie suadenti ed eleganti, grazie anche a delle tastiere azzeccate (e alcune volte anche protagoniste come nella magnifica Love Controlled Despair). Le 11 tracce sono come proiettili, penetrano in testa e fanno fatica ad uscire, positivamente ruffiane e diversificate come sono, tutte accomunate dalle tematiche classiche del Gothic, ma qui in chiave molto più violenta, come un amore che ti consuma e ti uccide dall'interno. Insomma, rispetto al primo album perdono (in parte) le atmosfere poetiche ma guadagnano una malsana aggressività (sia di esecuzione che liriche) che rende questo disco imperdibile per chi ama il genere. Un 10/10 assicurato.