Maigret e l'omicida di rue Popincourt - Georges Simenon - copertina
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Letteratura: Belgio
Maigret e l'omicida di rue Popincourt
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Descrizione


In una piovosissima notte di marzo, all'angolo tra rue Popincourt e rue du Chemin-Vert, viene ucciso un giovane di ventun anni. A Maigret, che si trova da quelle parti per caso, tocca l'ingrato compito di avvertire i genitori. Ed è così che, grondante e stropicciato, mette piede in quello che più tardi, parlando con la moglie, definirà "uno degli appartamenti più lussuosi che abbia mai visto": alle pareti ci sono quadri di Picasso, di Renoir, di Marie Laurencin, e l'arredamento, tutto nei toni dell'azzurro chiaro e del rosa, è di una raffinatezza squisita. Ma perché Antoine, un ragazzo "fin troppo tranquillo e riservato", come dice suo padre (proprietario di un famoso marchio di prodotti di bellezza), è stato massacrato con sette coltellate? E se fosse causa della sua stravagante passione - quella di andarsene in giro per le strade e i caffè di Parigi armato di un registratore a "rubare le voci"? In effetti, senza volerlo, il ragazzo aveva scoperto un traffico di opere d'arte trafugate, e i sospetti cadono dunque sui componenti della banda. Eppure Maigret non è affatto convinto che sia quella la pista da seguire; e come al solito ha ragione lui. Giacché, dopo l'arresto dei ladri, un importante quotidiano nazionale comincia a ricevere lettere da un anonimo che dichiara di essere lui l'assassino. E a Maigret arriva una telefonata che non lo stupisce poi tanto... Il drammatico faccia a faccia che chiuderà il caso non avrà luogo per una volta, nell'ufficio del commissario, bensì nel salotto.

Dettagli

Tascabile
21 settembre 2011
167 p., Brossura
9788845926211

Valutazioni e recensioni

  • Un Maigret molto bello, lucido e psichiatrico, tuttavia angosciante e cupo come molti dei romanzi di Simenon fuori della serie del Commissario. L'autore ormai ha una tecnica perfetta, fa muovere con maestria i personaggi e intreccia le trame con assoluta verosimiglianza, ma traspare dalle pagine,oltre a una notevole comprensione umana, un intenso pessimismo. Simenon sostiene spesso che gli assassini sono dei pazzi, ma qui è più evidente che mai perché la violenza non ha nessuna giustificazione esteriore. Bello ma sgradevole. Come sempre la dotatissima penna di Simenon, raccontando le indagini di Maigret, delinea uno spaccato sull'essere umano, evidenziando i tratti dei caratteri con maestria e delicatezza, senza mai ergersi a giudice. Libro da leggere ma serve anche per riflettere.

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