Malombra - Antonio Fogazzaro - copertina
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Letteratura: Italia
Malombra
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Descrizione


«L'oggetto di Malombra è il male: l'attrazione che esso esercita, l'istinto di morte, il "cupio dissolvi", il gorgo, l'abisso in cui la coscienza si annulla, la fatalità, il destino inteso cattolicamente come negazione o insufficienza della grazia. È il problema del male; ma un problema che non ha soluzione: alla maniera stessa che "I Malavoglia" sono il problema del dolore.» (dall'introduzione di Luigi Baldacci)

Dettagli

4 luglio 2019
XIX-420 p., Brossura
9788811608271

Valutazioni e recensioni

  • Pessima edizione. L'impaginazione e lo stile dei caratteri lo rendono illeggibile. Margini quasi inesistenti. Si capisce il perché lo abbiano incelofanato. Non oso leggerlo per non guastarmi uno dei capolavori del Fogazzaro. Mai più "Garzanti i grandi classici"

  • Romanzo impegnativo, ma che non delude dalla prima all'ultima riga. Ogni cosa infatti, dall'atmosfera alla descrizione paesaggistica, dallo svolgersi della vicenda alla psicologia complessa e tormentata dei personaggi, tiene chi legge incollato al libro e fa dimenticare quelle che potrebbero sembrare piccole pesantezze limitanti e che invece si rivelano trovate stilistiche vincenti. Si capisce bene che il romanzo è un anello di passaggio tra la narrazione più distaccata delle epoche precedenti e l'introspezione psicologica dell'epoca successiva. È il ruolo che ha avuto il romanticismo, che in questa storia trova il suo perfetto equilibrio, senza certe esagerazioni da Sturm und Drang.

  • SIMONA BONANNI

    Romanzone fosco e tormentato, che mescola sovrannaturale, superstizione, passione, intermezzi religiosi e politici, e dispiega una carrellata di personaggi principali dall'animo complesso e romantico (nel senso filosofico del termine). La tragedia è qui costantemente dietro l'angolo, e per il fatto di essere ambientata in un contesto molto ristretto e chiuso, la storia prende spesso il sapore di un dramma teatrale. Se si supera lo scoglio di un linguaggio non proprio moderno, di dissertazioni politico-religiose un po' lontane dal nostro sentire, la trama, per quanto squisitamente ottocentesca (in certe cose mi ha ricordato "Cime Tempestose"), è coinvolgente ed efficace. E quando si dice che i "classici" riescono a parlare alla gente di ogni epoca, beh, questo ne è un piccolo esempio. Consigliatissimo agli amanti delle passioni forti e delle tempeste dell'animo.

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