Pessima edizione. L'impaginazione e lo stile dei caratteri lo rendono illeggibile. Margini quasi inesistenti. Si capisce il perché lo abbiano incelofanato. Non oso leggerlo per non guastarmi uno dei capolavori del Fogazzaro. Mai più "Garzanti i grandi classici"
Malombra
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"Se nell'alambicco della passione si mescolano spiritismo, misteri familiari, una buona dose di follia e Marina di Malombra, il risultato è un palazzo immerso tra le colline lombarde, il libro di uno scrittore sconosciuto, un colpo di pistola, un matrimonio mancato e, soprattutto, una barca per scappare da quel mondo in cui ti sentivi rinchiusa, che alle tue orecchie, ossessionate da una voce proveniente da lontano, gridava un'inutile vendetta. Come mal ti sei lasciata suggestionare dalle parole di Cecilia, bellissima Marina di Malombra? Cosa ci vedevi di tanto attraente in quella sirena?".
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2011
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Romanzo impegnativo, ma che non delude dalla prima all'ultima riga. Ogni cosa infatti, dall'atmosfera alla descrizione paesaggistica, dallo svolgersi della vicenda alla psicologia complessa e tormentata dei personaggi, tiene chi legge incollato al libro e fa dimenticare quelle che potrebbero sembrare piccole pesantezze limitanti e che invece si rivelano trovate stilistiche vincenti. Si capisce bene che il romanzo è un anello di passaggio tra la narrazione più distaccata delle epoche precedenti e l'introspezione psicologica dell'epoca successiva. È il ruolo che ha avuto il romanticismo, che in questa storia trova il suo perfetto equilibrio, senza certe esagerazioni da Sturm und Drang.
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SIMONA BONANNI 11 novembre 2010
Romanzone fosco e tormentato, che mescola sovrannaturale, superstizione, passione, intermezzi religiosi e politici, e dispiega una carrellata di personaggi principali dall'animo complesso e romantico (nel senso filosofico del termine). La tragedia è qui costantemente dietro l'angolo, e per il fatto di essere ambientata in un contesto molto ristretto e chiuso, la storia prende spesso il sapore di un dramma teatrale. Se si supera lo scoglio di un linguaggio non proprio moderno, di dissertazioni politico-religiose un po' lontane dal nostro sentire, la trama, per quanto squisitamente ottocentesca (in certe cose mi ha ricordato "Cime Tempestose"), è coinvolgente ed efficace. E quando si dice che i "classici" riescono a parlare alla gente di ogni epoca, beh, questo ne è un piccolo esempio. Consigliatissimo agli amanti delle passioni forti e delle tempeste dell'animo.