L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Alla descrizione, nella prima parte, della Napoli del secondo dopoguerra con la sua miseria immobile, i suoi alveari umani privi di speranza, la sua rassegnazione fatale, descrizione potenziata in un modo magico ed allucinato che raggiunge talora un’intensità da incubo kafkiana, si contrappone la seconda parte, dal titolo significativo, “Il silenzio della ragione”, ove al tono onirico si accompagna la domanda su quale sia il perché di questo tragico immobilismo. Solo i testimoni dell’epoca potrebbero dire quanta sia la distanza effettiva tra quello che era la città e quello che è narrato nel testo, sorprende tuttavia l’ accusa di danneggiare Napoli, mossa all’autrice all’uscita della prima edizione (1953), non solo perché non tiene conto della libertà narrativa, né coglie l’aspetto di personale angoscia della scrittrice, ma anche perché non vede suo il profondo amore per Napoli, chiaramente percepibile in più di un passo, né riconosce l’utilità di una denuncia assai più soggettivamente disperata, è vero, ma accostabile in qualche modo quelle che, in Europa e in Italia, a partire dalle varie rivoluzioni industriali, arricchiscono la letteratura.
Raccolta di racconti e reportage di rara crudezza della Ortese, che riporta una Napoli disillusa, provata dalla guerra finita pochi anni prima, mi ha lasciato un bel po' di amaro in bocca. Ho ritrovato in alcuni racconti atteggiamenti e modi di essere che magari la generazione dei miei genitori ha dovuto subire, e mi son trovato a domandarmi: se io son stato male solo a leggere di queste cose, cosa dev'essere stato viverle? Un libro da ascrivere tra quelli necessari; di non facile lettura, certo, ma assolutamente necessario.
Questa racconta di racconti ha creato scalpore con la sua uscita, nel 1953 e dopo averla letta capisco perché. Innanzitutto, l’autrice descrive in modo molto crudo la Napoli del dopoguerra senza risparmiarsi, descrivendo la povertà e la miseria che la guerra ha portato nella grande città; in secondo luogo descrive gli intellettuali dell’epoca in modo poco lusinghiero facendone anche nomi e cognomi. A me sono piaciuti solo i primi due racconti poiché l’opera è molto disomogenea e questi non sono molto legati tra loro, la città e il periodo storico sono l’unico filo conduttore.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore