Memoriale del convento

Terzo romanzo pubblicato dal Maestro. In un Portogallo che sembra uscito da un sogno di Goya personaggi grotteschi, dolci, diabolici, malinconici, sognatori si muovono in una trama misteriosa dove i destini si compiono sul filo del fato. Un capolavoro in cui la maestria affabulatrice di Saramago si esalta.

Saramago è sempre meraviglioso. Ogni sua opera è diversa dalle altre ma in ognuna si riconosce immediatamente l'autore. Qui siamo nel Portogallo del '700 alle prese col progetto visionario di un re che vuole realizzare un'opera monumentale, enorme, imponente, lussuosa - il convento di Mafra - sfruttando la manodopera offerta dalla gente del popolo. Sullo sfondo ci sono l'Inquisizione, la caccia alle streghe, un prete capace di far sollevare i primi aerostati, l'umanità dei personaggi e le intuizioni di Saramago. In questo contesto si sviluppa anche una storia tra l'ex soldato monco, Baltasar Sette-Soli e la veggente Blimunda Sette-Lune, figlia di una donna condannata per stregoneria. E' un amore assoluto, commovente, di quelli che Saramago ci ha abituato a conoscere nei suoi romanzi. Mi ha colpito la figura di Blimunda, la sua determinazione mista a inquietudine. Blimunda ha la singolare capacità ha di "vedere" la volontà delle persone attraverso i loro corpi ma solo quando è a digiuno, libera cioè dalle necessità terrene. E' un libro ricco di spunti, di suggestione e di magia.