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Anno edizione: 2014
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Il primo «tempo» dell'autobiografia di una donna che voleva prima di tutto essere libera.
Le tappe obbligate di un'educazione sentimentale, l'inevitabile scontro con la famiglia e l'ambiente sociale dell'alta borghesia francese conservatrice e bigotta, i meschini pregiudizi d'un mondo in declino insieme con i primi dubbi, i contrasti sentimentali, le tensioni, accompagnano il lungo viaggio verso la conquista di sé, fino agli anni dell'università e l'incontro con alcune tra le piú note figure della cultura francese, da Simone Weil a Raymond Aron, da Merleau-Ponty a Roger Vailland e Jean-Paul Sartre.
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Ottimo libro! Per ogni donna che vuole valorizzare questo termine!
Adesso capisco perché Simone de Beauvoir sia diventata un punto di riferimento per il movimento femminista e per la generazione degli intellettuali del ’68, quella per intenderci della “Rive Gauche”. Nata in una famiglia della buona borghesia parigina, ha dovuto subire tutte le restrizioni e i preconcetti del suo ambiente sociale. Da queste memorie si capisce quanto fosse diverso, allora, il modo di esternare i sentimenti, il senso del pudore, il rapporto genitori/figli. Scritte a 50 anni forse con l’intento di fare un bilancio della strada finora percorsa, queste memorie sono uno strumento unico per capire il mondo della Francia di inizio Novecento, i suoi protagonisti ancora in herbis (Simone Weil, Lévy-Strauss), il suo milieu culturale, il nazionalismo, le aspirazioni della classe borghese, i suoi valori e i suoi inevitabili pregiudizi; fa strano leggere di una Francia ancora profondamente cattolica. La scrittura è limpida e pensata, come un ricordo decantato nel tempo.
Simone De Beauvoir non ha bisogno di presentazioni, e neanche questo romanzo. Con lei forse si stabilizza la tradizione del memoir, in cui scrivere la propria autobiografia non significa solo procedere per ordine cronologico gli eventi più importanti della propria vita. In questo caso, la vita di Simone non può che essere intrecciata a quella della Parigi del suo tempo, alla filosofia, ai libri che leggeva e a quelli che sperava di poter scrivere. Un libro che cambia completamente prospettiva.
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