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Anno edizione: 2013
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Il capolavoro da cui è tratto l'omonimo film con Tom Hanks.
«Uno dei migliori romanzi di Stephen King» – Entertainment Weekly
Nel penitenziario di Cold Mountain, lungo lo stretto corridoio di celle noto come «Il Meglio Verde», i detenuti come lo psicopatico «Billy the Kid» Wharton o il demoniaco Eduard Delacroix aspettano di morire sulla sedia elettrica, sorvegliati a vista dalle guardie. Ma nessuno riesce a decifrare l'enigmatico sguardo di John Coffey, un nero gigantesco condannato a morte per aver violentato e ucciso due bambine. Chi è Coffey? Un mostro dalle sembianze umane o un essere diverso da tutti gli altri?
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Estremamente coinvolgente ,super consigliato
Toccante, decisamente, ma ancor più coinvolgente: il libro è tanto bello che è impossibile posarlo o smettere di pensarci. In più, la scrittura è semplicemente divina (salvo due o tre errori di stampa qua e là, ma niente di grave). Nulla è stato lasciato al caso: la punteggiatura, spesso sacrificata nella letteratura moderna, ritorna invece ad essere uno strumento fondamentale per l'autore, che attraverso punti e virgole accentua e valorizza ogni emozione che vuole suscitare nel lettore. Le parole, poi, sono state scelte con massima cura, tanto da non risultare mai "troppo" o "troppo poco". Da leggere, da rileggere e amare.
King torna a scrivere di detenuti, come nel racconto “Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank”. “Il miglio verde” è una storia coinvolgente, opprimente, sconvolgente. Il gigante John Coffey, sorta di santone gigante, arriva nel “miglio”, il corridoio verde che porta alla stanza delle esecuzioni, accusato del delitto di due bambine. Il suo rapporto col capo del carcere Paul Edgecomb è commovente.
Recensioni
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