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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2021
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Un bello spaccato della movida newyorchese degli anni '80, scritto con ritmo incalzante e con un sottofondo ironico che avrebbe contraddistinto l'autore anche nei suoi lavori successivi. Anche se la vena umoristica non è sempre facilmente interpretabile dai non americani, il romanzo strappa più di qualche sorriso. Inoltre a mio parere la traduzione è molto efficace. G
Libro molto bello e vivamente consigliato. Peccato sia difficile da trovare..
Le mille luci di New York è scritto tutto in seconda persona. Suona strano dire seconda persona eppure la narrazione scorre velocemente, con una scrittura semplice, cruda, realistica, poetica al contempo. É un libro che si lascia leggere tutto d’un fiato. “Tu non sei esattamente il tipo di persona che ci si aspetterebbe di vedere in un posto come questo a quest’ora del mattino. e invece eccoti qua, e non puoi certo dire che il terreno ti sia del tutto sconosciuto, anche se i particolari sono confusi. Sei in un nightclub e stai parlando con una ragazza...” Da un po’ che, trascinato dal suo amico Tad Allagash, il protagonista (di cui non è dato sapere il nome) si trova a passare da un locale poco raccomandabile all’altro, tra una sniffatina e una bevuta. Per dimenticare. Ma dimenticare cosa? Attraverso le pagine, si ricostruisce tutta la sua storia, l’incontro con una donna bellissima, Amanda, una ragazza di Kansas City dal passato travagliato e di origine modesta, e la loro immediata convivenza a New York, il loro matrimonio e l’abbandono di lei dopo nemmeno un anno dalle nozze. Nella speranza di un ripensamento da parte della moglie, aveva tenuto questa sofferenza per sé. Ma dell’atteggiamento di Amanda, l’amarezza maggiore deriva dal fatto che ne è rimasto sconvolto perché avrebbe voluto una spiegazione, “un finale che attribuisse la colpa a chi la meritava, un finale di giustizia. [aveva] preso in considerazione la violenza e la riconciliazione. Ma quello che [gli restava era] il presentimento che la [sua] vita [sarebbe svanita in lui], come un libro letto troppo in fretta, lasciandosi dietro una labile scia di immagini e di emozioni, fino a quando non [avrebbe ricordato] altro che un nome.” La depressione lo porterà in un vortice che segnalerà la sua decadenza. Si ritroverà licenziato dalla Sezione Verifica dei Fatti di una nota rivista Newyorkese, ma il suo distruggersi, in apparenza dovuto alla separazione dalla moglie, è qualche cosa che si trascina dal suo passato, il cui ultimo tassello sarà la morte della madre. E sarà solo il colloquio con il fratello Michael, che gli si presenta in occasione dell’avvicinarsi del primo anniversario della morte della madre, a far scoprire al protagonista il vero motivo della crisi; anche l’incontro con la cugina di Tad, Vichi, insieme allo sfogo con il fratello, gli daranno un’altra possibilità, apriranno le porte per nuove occasioni di riscatto. Questo testo non è da sottovalutare.
Recensioni
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