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Pennac non delude mai ma qui commuove. La storia di Bartelby lo scrivano che si intreccia con l'elaborazione del lutto per il fratello. Due storie intrecciate magistralmente.
L’elaborazione del lutto passa per percorsi e riti differenti. Nel caso della morte del fratello maggiore Bernard in seguito ad un intervento chirurgico, Pennac si affida all’attività teatrale ed alla scrittura per non perdere il senno. “Mon frère” è un libro d’amore, scritto di getto, che alterna frammenti di una rivisitazione di “Bartleby: lo scrivano” di Herman Melville, ideata e recitata da Pennac in persona su vari palcoscenici, ad aneddoti sul fratello scomparso. Anima le pagine un dolore ormai maturo, che permette l’evocazione lucida ed affettuosa dei bei momenti trascorsi col fratello, della sua ironia e della sua umanità ed intelligenza emotiva. Estraneo ad ogni ostentazione di successo ed a mondane attrattive, il fratello Bernard appare a Pennac un sia pur lontano cugino dello scrivano Bartleby. Tramite la messa in scena dell’opera di Melville, l’omaggio a Bernard è quindi duplice: per via di tale somiglianza ma anche per il tentativo immaginario di perpetuare una situazione in cui tra il pubblico vi sia lo stesso Bernard, così timido e schivo dei riflettori della scena pubblica quanto fiero del temperamento istrionico e dell’attività teatrale del fratello. L’enigmatica inedia di Bartleby, il suo I would prefer not to (Preferirei di no) quale ferma risposta ad ogni richiesta, lascia il pubblico inizialmente divertito, in seguito sgomento. L’opera di Melville sfida il bisogno di spiegazioni e di finalità bramato dal pubblico. Lo stesso senso di ingiustizia e di assurdità è evocato da ogni morte, specie se prematura o causata, come sembra essere il caso di Bernard, da negligenza medica. Ingiusta e priva di senso appare anche la mancanza d’amore nel rapporto coniugale di Bernard nonché la sorte di un altro fratello, reso irriconoscibile dall’Alzhaimer. Senza mai cedere il passo a toni patetici, intrecciando la solitudine di Bartleby a quella di Bernard, Pennac offre un ritratto tragico della condizione umana, cui solo il ricordo dell’amore incondizionato e della complicità tra due fratelli offre conforto.
Pennac, una garanzia!!
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