Questo libro merita veramente un'analisi perchè condensa nelle sue patetiche duecento pagine tutta la contemporanea premura nell'idolizzare la donna e il femminile. Il titolo è già un imperativo categorico: Il mondo è delle donne. Questo ritornello vuoto e senza motivi nasce dai numerosissimi luoghi comuni che ormai ogni uomo "per bene" e ogni donna "ben pensante" porta con sè sin dalla prima infanzia. L'autore preme il lettore perchè creda che il femminile abbia le qualità positive che il mostro maschile non possiede. Qualsiasi analfabeta si può accorgere che è una tendenza consolidata quella dei "saggi" che trattano con toni da cattedra scientifica, la super intelligenza femminile, le doti superumane delle donne e la squallida figura che al confronto spietato ci fa "l'uomo con la clava". In una cultura ipocrita per antonomasia come quella italiana questi libri hanno un effetto disastroso, nel belpaese la donna "non si tocca neanche con un fiore","è la colonna dell'amor", " è sinonimo di bellezza" e altre fesserie di questa risma, salvo poi accorgersi che i maltrattamenti, gli stupri, le violenze sono all'ordine del giorno. Evidentemente dare un peso culturale così forte ad una sola parte dell'umano mondo è un atteggiamento nefasto e portatore di squilibri eccessivi che creano un alone mistico religioso intorno ad una figura che dovrebbe rimanere umilmente umana, un semplice ospite della terra. Invece spunta Alain Touraine che se ne esce con frasi come questa: "....nei paesi in cui i messaggi pubblicitari e non solo quelli sono fortemente erotizzati, i comportamenti sessuali qualificati come devianti o contrari alla dignità dell'essere umano ostacolano lo sviluppo della storia personale della donna , che risulta occultata dalla presenza massiccia del sesso". E' semplicemente incredibile. Se si presta attenzione a questo breve ma intenso intervento, si comprende al volo come l'autore sia confuso e pronto a confonderci. Touraine parla di "comportamenti sessuali qualificati come devianti o contrari alla dignità" ma non ci spiega quali siano per lui questi comportamenti, vuole forse puntare il dito su tutto quello che non è eterosessuale? oppure sta parlando di preferenze strane ma personali? .....rimane veramente criptico come questi atteggiamenti possano sbarrare la strada al corso della storia "personale" della donna. Ma non erano super intelligenti, indipendenti, colte e così via?, come può un tale essere superdotato farsi ostacolare dai "deviati"? Non tocchiamo poi il tasto della presenza massiccia del sesso. La donna non è responsabile del dilagare di seni, chiappe e pubi ossessivamente proposti? la sua irrefrenabile vanità non ha la sua parte in questa storia? Prima l'autore ci spiega che ci troviamo di fronte ad un essere superiore a tutte queste bassezze, salvo poi contraddirsi sonoramente. Povero Alain Touraine, sembra essere un ingenuo quindicenne,crede che il mondo sia proprietà delle donne. Molti di noi invece sanno che il mondo migliore è quello delle brave persone, senza stare a vedere cos'hanno in mezzo le gambe.
Il mondo è delle donne
In Il mondo è delle donne Touraine, coniugando l'indagine sul campo a una vasta ricognizione degli studi sull'argomento - dalle posizioni essenzialiste e deterministe alle acquisizioni del femminismo e del pensiero queer -, tratteggia un nuovo modello sociologico: il mondo delle donne.
Relegate ai margini della lotta per il potere, che ruolo hanno oggi le donne nel mondo globalizzato? Come interpretano l'eredità del femminismo? Che definizione danno di sé? Un gruppo di ricercatori coordinati da Alain Touraine ha posto questi interrogativi a un gruppo di donne di varia estrazione sociale e diversa religione, ottenendone l'unanime risposta: «Io sono una donna, io costruisco me stessa in quanto donna attraverso la mia sessualità». Facendo leva sul loro appello alla specificità sessuale come punto di partenza del processo di costruzione di sé, Touraine individua nelle donne le protagoniste della rivoluzione culturale dominata dal «soggetto». Nello spazio liminare in cui è stata confinata dall'uomo, estraneo all'agone politico e alle tensioni sociali, la donna ha plasmato un modello di conciliazione di quegli opposti che l'universo maschile da un lato e il femminismo dall'altro avevano giudicato irriducibili: corpo e mente, privato e pubblico, religione e laicità, e, soprattutto, donne e uomini. Lo scontro tra determinismi e poteri sociali da una parte e rivendicazione del diritto ad avere diritti dall'altra si risolve in tal modo in un universo coerente di pratiche e riflessioni che antepongono alla conquista del mondo globale la costruzione di sé.-
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Anno edizione:2021
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MASSIMO CASTELLI 22 novembre 2009