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Anno edizione: 2021
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Ha sedici anni, è nero, è dietro le sbarre: Steve è accusato di omicidio. Ma è colpevole? È davvero un mostro? In attesa del verdetto della giuria, decide di raccontare la sua storia sotto forma di sceneggiatura. Una storia fatta di strade sporche, gentaglia feroce, pregiudizi senza fine.
«Monster è anche un affresco impressionante del clima di violenza che si respira dietro le sbarre, cosa che all'epoca dell'uscita del libro produsse qualche polemica sull'opportunità che il volume fosse leggibile anche e soprattutto da ragazzi in età scolare» – Alberto Anile, Robinson
Per questo mi filmo. Voglio sapere chi sono.
Steve Harmon è in prigione, accusato di aver fatto il palo durante una rapina finita nel sangue: rischia una condanna a vita. Steve è smarrito, pieno di paura; per farsi coraggio ricorre alla sua grande passione, il cinema. Decide di raccontare il suo processo come se fosse un film. E noi veniamo catapultati lì, in prima fila: assistiamo a interrogatori e testimonianze, ricostruiamo da varie angolazioni la vita di Steve, che segue un corso di cinema, vive a Harlem, frequenta i bulli del suo quartiere. È colpevole o innocente? È davvero un mostro, come lo definisce la pubblica accusa? O è soltanto un ragazzo nero, e in quanto tale colpevole designato, sospetto per definizione? Fino all'ultimo non lo sapremo: faremo i conti, invece, con i nostri pregiudizi, le nostre ambivalenze, che oscillano di scena in scena. Come il suo avvocato difensore, come i suoi stessi genitori, non sappiamo se fidarci completamente di Steve.
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