My Finest Work Yet

Andrew Bird ritorna con un nuovo, sorprendente album prodotto da Paul Butler e registrato presso la Barefoot Recordings di Los Angeles.
“Sono interessato all’idea che i nostri nemici siano coloro che ci completano – c’è un’intimità che ognuno condivide con il suo avversario, quando si è rinchiusi in questo tipo di battaglia”, spiega Bird.
“Se dovessimo semplicemente andarcene, i nostri nemici ci mancherebbero? Come potremmo arrivare a quel punto e come riusciremmo, attraverso la consapevolezza di ciò, a tirarci fuori da questa spirale di morte?”
Anticipato da due singoli, "Bloodless" e "Sisyphus" (ispirato al re greco punito da Zeus), il musicista si diverte a lodare il disco definendolo per l'appunto "il suo miglior lavoro finora". Gli intenti autoironici sono evidenti sin dalla copertina che fa il verso a "La Morte di Marat" di Jacques-Louis David.
My Finest Work Yet si conferma un lavoro più maturo rispetto agli album precedenti nel quale Bird si spinge molto in avanti esaltando la sua vena creativa sia nei testi che nelle musiche.