Neve, cane, piede
di Claudio Morandini
Tradotto già in tre lingue e vincitore nel 2016 del Premio Procida - Isola di Arturo - Elsa Morante, è considerato tra i migliori romanzi degli ultimi anni (https://www.youtube.com/watch?v=wurzGMIgWRA&feature=youtu.be).Il romanzo si svolge nell’ambiente immenso, ostile e terribile della montagna, dove il racconto dell’isolamento dell’uomo, del ripetersi dei suoi gesti e dell’ostinazione dei suoi pensieri è reso dalla descrizione minuziosamente realistica che a volte si carica anche di toni grotteschi e caricaturali, soprattutto nei dialoghi tra uomo e animali, questi ultimi dotati di loquacità assai sviluppata.In un vallone isolato delle Alpi si aggira un vecchio scontroso e smemorato, Adelmo Farandola, che la solitudine ha reso allucinato: accanto a lui, un cane petulante e chiacchierone che gli fa da spalla comica, qualche altro animale, un giovane guardiacaccia, poco altro. La vita di Adelmo scorrerebbe scandita dai cambiamenti stagionali, tra estati passate a isolarsi nel bivacco sperduto e inverni di buio e deliri nella baita ricoperta da metri di neve, se un giorno di primavera, nel corso del disgelo, Adelmo non vedesse spuntare un piede umano dal fronte di una delle tante valanghe che si abbattono sulla vallata. )
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