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Anno edizione: 1997
Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2016
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"Ok computer" è l'album con il quale mi sono accostata per la prima volta ai Radiohead, ed è l'album che consiglierei di ascoltare a chi ancora non li conosce. Il mood di questo lavoro è a metà strada tra il cupo e l'onirico, tra il nostalgico ed il visionario, ci tocca nel profondo, emoziona ad ogni nota. Impossibile non amarlo. Lo considero non solo un capolavoro, ma "il capolavoro", un album completo, dalle sonorità uniche, il più bell'album di tutti i tempi.
Ok Computer è ormai un classico del rock contemporaneo, molto più influente di quanto si pensi. Paranoid Android un capolavoro assoluto.
Al momento non esistono altri lavori come il terzo dei Radiohead: "Ok Computer" fonde insieme l'algida visionarietà dei Pink Floyd, l'enfasi lirica degli U2, la psichedelia nervosa dei King Crimson, la lucida acidità dei primi Smiths, la complessità armonica dei Genesis, la ricercata semplicità dei Beatles. E rimescolando il meglio della musica di sempre il disco crea uno stile unico, riconducibile solo a se stesso e di cui la voce di Yorke, strumento tra gli strumenti, è la rappresentazione più vivida. Il leader dei Radiohead trova qui una personalissima drammaticità nel canto che lo sdogana definitivamente dall'accostamento ad altri vocalist, primo fra tutti Bono. Di pari passo evolvono le chitarre tutt'intorno e abbandonano l'efficace ma già sentita ruvidezza di "The bends", finalmente incontrando sonorità originali e dense. I brani sono come legati l'uno all'altro seppur mantengano una specifica e solida dimensione unitaria, da godersi anche sganciata dal resto dell'album. Album che dà però il suo meglio ascoltato dall'inizio alla fine, un'ora sublime di viaggio extraterreno, extracorporeo, extrasensoriale.
Recensioni
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