Come fu concepito il genocidio degli ebrei? Quali furono le tappe che portarono alla distruzione di milioni di innocenti? Quali furono i rapporti tra i centri decisionali del potere e le periferie dove materialmente venne perpetrato lo sterminio? Quali furono gli ostacoli che si frapposero sulla via della Soluzione Finale? E quale fu il ruolo di Hitler? A queste domande risponde Christopher Browning, con questo saggio che si propone come una lucida, completa e documentata analisi sui processi decisionali che avrebbero dovuto portare, nell’allucinato disegno profetizzato da Hitler al Reichstag il 30 Gennaio 1939, "alla distruzione della razza ebraica in Europa". Basandosi su formidabili risorse d’archivo e su una imponente letteratura, l’autore chiude il cerchio attorno ai suoi studi precedenti, che lo avevano visto affrontare diverse tematiche, tra cui la responsabilità dei vertici e delle "élites", il ruolo e l’atteggiamento degli "uomini comuni" e lo sfruttamento economico dei lavoratori ebrei. E lo fa illustrando la politica ebraica attuata dal nazismo, progressivamente radicalizzatasi a partire dall’invasione della Polonia nel Settembre 1939 e conclusasi con Auschwitz nel Marzo 1942. Seguendo l’ordine cronologico degli eventi, Browning delinea i vari aspetti di questo incredibile processo genocida ed il ruolo che i diversi protagonisti ebbero alle varie tappe: le espulsioni, la ghettizzazione, lo sfruttamento e quindi l’annientamento finale, del quale furono responsabili i tedeschi come i non-tedeschi, i vertici come le basi, le burocrazie locali e quelle periferiche, i fanatici come gli indifferenti, le strutture militari e quelle di polizia. Ciascuno a seconda del proprio ruolo. Si capisce quindi, dai vari passaggi, come non sia possibile cercare di spiegare il genocidio semplicemente basandosi su singole cause oggettive – per quanto fondate esse siano – ma sia necessaria una visione d’insieme, articolata su diversi livelli, attraverso l’analisi combinata di numerosi fattori variabili, ivi compresi quelli psico-sociali. Per cercare di comprendere il genocidio non è più sufficiente, quindi, interpretarne la storia, per come essa si svolse, ma occorre anche metterla in relazione con i vari aspetti della coscienza umana. Seguire il dipanarsi dei capitoli, leggere gli eventi così come si susseguirono nella realtà è come partecipare metaforicamente ad un viaggio verso la fine, verso il buio assoluto della ragione, verso quel "cuore di tenebra" che ciascuno di noi istintivamente respinge, ma che in ognuno di noi è inscindibilmente presente. E che rende tutti ugualmente colpevoli, nessuno completamente innocente. Indispensabile.
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Le origini della soluzione finale. L'evoluzione della politica antiebraica del nazismo. Settembre 1939-marzo 1942
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Nonostante le discriminazioni, le violenze e l'ossessione antisemita di Hitler, l'eliminazione del popolo ebraico non rientrava nei piani iniziali del regime nazista. Con l'invasione della Polonia avvenne la svolta: il tentativo di ridisegnare la mappa demografica dell'Europa orientale basato sulla "pulizia etnica" e sul "terrore caotico" fu sostituito da un vero e proprio programma di sterminio. La Polonia occupata divenne il laboratorio degli esperimenti di politica razziale, dai trasferimenti forzati alle decimazioni nei ghetti. Ma fu soprattutto in seguito alla "guerra di annientamento" contro l'Unione Sovietica, iniziata nell'estate del 1941, che la politica nei confronti degli ebrei assunse le forme aberranti del genocidio. Questo studio ripercorre i trenta mesi che vanno dal settembre 1939 al marzo 1942, nel corso dei quali "il regime nazista si trovò in bilico su uno spartiacque della storia". Allo sterminio degli ebrei d'Europa non si giunse seguendo un piano prestabilito, ma per tentativi ed errori, iniziative e ambizioni personali, arbitrii e lotte per il potere, cui si affiancarono l'efficienza tecnologica, lo zelo di anonimi burocrati e di politici compiacenti, la complicità dei vertici militari. E soprattutto, senza l'abdicazione alle responsabilità individuali, la profezia hitleriana di un'Europa senza ebrei non avrebbe avuto seguito. Un'opera che traccia il percorso compiuto dai vertici del regime e dai tanti cittadini tedeschi "comuni" verso Auschwitz.
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2008
In commercio dal:
17 gennaio 2008
Pagine:
617 p., Brossura
EAN:
9788842812340
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