Osso. Anche i cani sognano. Ediz. a colori - Michele Serra - copertina
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Osso. Anche i cani sognano. Ediz. a colori
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Descrizione


Un racconto semplice ma intenso che tocca temi importanti come la natura più profonda dell'uomo e il suo rapporto con il mondo che lo circonda.

Questa storia inizia con l'apparizione di un cane. Un cane sbucato da chissà dove, magro ed emaciato che a malapena riesce a reggersi sulle zampe. A notarlo è un vecchio che abita al limitare del bosco, anche se nemmeno lui ricorda da quanto tempo non vi si inoltri. L'uomo vorrebbe avvicinarlo ma l'animale, spaventato, sparisce rapidamente tra gli alberi. Non sa se l'animale tornerà ma sa che se riuscirà a farlo fermare con sé, potrà salvarsi. Comincia col dargli un nome: Osso. Poi si mette ad aspettare, con una ciotola di cibo appoggiata sul prato. E di lunghe attese sarà fatto l'avvicinarsi e il conoscersi del vecchio e del cane. A fargli compagnia è la piccola Lucilla, a cui il nonno racconta i propri sogni. Sogni che permettono ai due di tornare indietro di migliaia di anni, al primo incontro non cruento tra uomo e lupo, e di riscoprire di che cosa sia fatto il nostro stare sulla Terra come uomini.

Dettagli

13 maggio 2021
128 p., ill.
9788807923432

Valutazioni e recensioni

  • CRISTINA BARBIERI

    L'ho acquistato per mia figlia (8 anni) lo abbiamo letto insieme in compagnia di mille emozioni, desiderose di girare la pagina e scoprire cosa sarebbe accaduto. Una scrittura semplice, gentile, diretta. Un vecchio solo, un cane solo e malfidente....una storia meravigliosa che narra di un amore puro, come quello tra un essere umano e un animale. Consigliatissimo e non solo ai bambini.

  • MONICA PETRILLO

    Una favola anche, soprattutto, per adulti. Leggi, rifletti e ti perdi guardando le magnifiche illustrazioni.

  • Di solito i personaggi di un racconto hanno un nome che corrisponde a una persona; se pur in questo caso di uno dei due personaggi principali del libro non ci è dato di conoscerne il nome: l’Uomo o il Vecchio, così ci è presentato. C’è poi un personaggio che appare nella sua assenza importante: la Defunta Moglie dell’Uomo - Vecchio. La sua assenza produce un vuoto che diventa spazio per una storia: questo vuoto crea Solitudine. A dar manforte alla solitudine arriva una Malattia, altro personaggio, che indebolisce il vecchio, lo rende fragile; diventa debole forse quanto Osso, il cane. La convalescenza crea così i presupposti empatici per la Compassione, introducendola come uno dei personaggi forti della storia. Non sempre sono le persone gli attori di un racconto, una storia, un romanzo; in questo caso personaggi forti sono la compassione, la solitudine, l’empatia (allargata ad altri mondi oltre l’umano); un credente sicuramente ci vedrebbe pure Carità e Misericordia. Il Vecchio - Uomo e Osso insegnano per piccoli passi, misuratamente delicati, consapevoli, ad amare. Poco conta chi: un cane, una fidanzata, un amico. L’Amore altro personaggio. Delicato, forse immacolato, è pure lo stile, nella sua semplice e onesta pulizia, nella sua castità. Per quanto possa apparire ovvio in un’edizione che allarga il pubblico ai giovanissimi (otto - dodici anni), non è scontato il risultato, in questo caso positivo. Il tutto si svolge su un prato che confina con un bosco, e una casa che appare però solo come una finestra, in alcuni momenti, tempi, della favola, sulla scena principale. La linea tra il prato e il bosco rappresenta il confine da superare per vivere inclusi nella natura, per gli ottimisti nell’universo. Il racconto si conclude in un crescendo di frequenza e di intensità dei battiti cardiaci, nello sforzo, non privo d’ansie, di azzerare una distanza e favorire un incontro. Dei passi timidamente prudenti, una mano che si solleva verso la testa del cane, per un gesto, una carezza che si rivela nell’ultimo istante gradita. Un profondo sospiro, del lettore, è il protagonista del finale. E, in effetti, non conosco amore senza Sospiri. Lupo

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