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La Parola e la cosa. Saggi sulla resistenza della poesia - copertina
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Descrizione


Non è vero che «la poesia non fa succedere niente», come scrisse il grande poeta W.H. Auden. La poesia salva le parole. La poesia ci accompagna verso il sacro, il mistero. La poesia è una chiave inimitabile per comprendere le varie epoche storiche. Allarga i nostri orizzonti, finanche all'eterno, come succedeva a Clemente Rebora. Sembra essere questa la conclusione a cui si arriva leggendo questa raccolta di saggi composti nel nuovo millennio, tutti firmati da poeti: Maurizio Cucchi, Roberto Mussapi, Franco Loi, Patrizia Valduga, Giuseppe Conte, Valerio Magrelli, che in particolare fa un affondo sul rapporto tra poesia e lettori, e Guido Oldani, che invece sale sul ring sempre aperto della poesia religiosa, e sul suo declino. Un declino già raccontato da Luciano Erba, che nel 2003 rifletteva sull'uscita di scena della poesia italiana dal mondo dei media. Una crisi alla quale non arrendersi, perché «lo studio dei testi poetici è necessario, essenziale, generativo», come sottolinea Alda Merini in un'intervista a tu per tu tra i fornelli di casa. Un tema che ritroviamo nel dialogo tra Mario Luzi, sull'orlo dei 90 anni, e Mussapi, che discutono non solo di poesia, ma anche di teatro e calcio. Perché la poesia è vita, «un punto di vista sul mondo», come scrive il critico Alfonso Berardinelli, che in chiusura del volume rilegge il Novecento attraverso la divina arte, con un'avvertenza: «la critica non spiega la poesia, ne parla a modo suo». Prefazione di Uberto Motta.
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Dettagli

2020
12 marzo 2020
144 p., Brossura
9788834340134
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