Una guida turistica che possiamo definire “alternativa”, che ci offre curiosità, aneddoti e luoghi da vedere, utile per uscire fuori dai classici tragitti e dirigersi verso la vera Sardegna. La bellezza selvaggia di questa terra vi conquisterà e di certo vorrete testare i consigli di questa guida. Credo, però, che bisogna fare molta “attenzione” a chi scrive queste guide: lo stile dell'autore è tremendo, tronfio in maniera esagerata e, sinceramente, anche inadeguato data la funzione di questo libro.
Passaggio in Sardegna
Dalla Porto Torres del Petrolchimico alla Cagliari dei Bastioni, lungo la statale 131, passando magari per Macomer, quella delle caserme e di alcune piccole star televisive. Sassari tra segreti e clamori. L'incredibile Parco delle Prigionette. Le dolcezze di Bosa e di Stintino. Arsura di Gallura. I Collage che sono di Olbia. Le isole dell'isola: dall'Asinara del carcere speciale e degli asinelli albini alla Caprera di Garibaldi. Oristano la città-salotto e Nuoro, più Giacometti che Deledda, che dell'isola è la piccola Atene. La Barbagia e il mito identitario. La Siligo di Gavino Ledda, la Ghilarza di Gramsci e la Villacidro di Dessì. E Alghero forever. La Sardegna che questo viaggio ci restituisce viene raccontata tra grand tour e autoironica autobiografia, nei modi d'una scrittura disinvolta e camaleontica, tra il comico e il lirico. anche perché Massimo Onofri ha letto tutti i libri, e non solo di viaggio: sottoponendo al vaglio di una critica spietata e allegra tutti i luoghi comuni che hanno poi prodotto tanta cattiva letteratura, autoctona e no, a uso e consumo d'un turista in cerca di brividi esotici e primitivi. Ma la Sardegna, osservata con occhi veri e onesti, è anche la grande occasione per una resa dei conti, commossa e ilare, col proprio stilnovismo patologico.
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Autore:
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Editore:
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Mirka Castellaro 15 febbraio 2017
Ho amato subito la Sardegna, dalla prima volta che l'ho visitata. Pensavo che questo libro (considerata la presentazione) fosse divertente e facesse scoprire qualcosa di più dell'isola. Invece, è di una noia mortale!!! L'autore divaga in particolari inutili, scrive, ma non dice nulla, fa liste assurde di nomi di amici, camerieri, librai che, sinceramente, mi chiedo come abbia potuto pensare che interessassero a qualcuno!!!! E sarebbe un libro questo? soldi buttati!!!
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Una guida di viaggio alternativa quella di “Passaggio in Sardegna”, ricca di aneddoti e curiosità che sicuramente potranno interessare chi ama quest'isola o chi cerca una guida diversa dall'ordinario e dai classici circuiti turistici. Peccato, però, che l'autore non sia dei più empatici e si faccia davvero fatica ad apprezzare quest'opera nella sua pienezza. Molto bella la copertina, con una cromia davvero accattivate e che ti fa sognare questi luoghi così intatti e selvaggi.