Gli anni passano per tutti, anche per il vecchio Bosch ormai pensionato. Ad affliggerlo non ci sono ministri piangenti, come ad altre latitudini, ma i nemici non gli mancano, come al solito. L'ultima prova di Connelly dimostra che, dopo un paio di prove non azzeccate risalenti ad un paio di anni fa, il proprio mestiere lo conosce bene, merito anche di un personaggio così ben strutturato che, nell'incendere, non solo non mostra la corda, ma si rivela sempre più interessante. Impianto narrativo di prim'ordine, quindi, per uno dei migliori episodi della saga di Bosch.
Il passaggio
Harry Bosch è nato con una missione, quella di cercare la verità e operare per la giustizia. Ma ora che è in pensione questi due obiettivi devono essere accantonati. È un nuovo capitolo della sua vita che si apre, un capitolo in cui è ancora più solo, anche perché sua figlia tra poco partirà per il college. Un capitolo in cui deve riempire le giornate e darsi uno scopo. E così Harry cerca di mettere in atto un progetto a cui pensava da tempo, quello di riparare una vecchia Harley-Davidson che stazionava nel suo garage. Non ci riuscirà. Non perché gli manchi la capacità, ma perché il suo fratellastro, l'avvocato Mickey Haller, ha bisogno di lui. Un suo cliente, un giovane nero con un passato tumultuoso, è accusato di aver ucciso una donna, una funzionaria molto in vista della municipalità di Los Angeles. Ma Haller è convinto che non sia lui il colpevole e chiede a Bosch di portargli le prove della sua innocenza. Per Harry significa ricominciare a indagare, questa volta senza distintivo, senza il supporto di una struttura organizzata come quella della polizia, e soprattutto a favore della difesa, una mossa che non lo rende affatto felice. Si deciderà a farlo solo quando si rende conto che l'accusato è davvero innocente, e non sarà facile. Chi l'ha intrappolato, e perché? Harry non smetterà di scavare finché, in un crescendo ricco di suspense, porterà alla luce un intrigo brutale basato sulla avidità, il ricatto, la corruzione.
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
-
"Il passaggio" rappresenta l'ennesima avventura di Michael Connelly e del suo ormai pensionato detective Harry Bosch. Con un ritmo incalzante e una trama abbastanza coinvolgente e interessante, Connelly riesce a ridare un po' di brio al suo personaggio più rappresentativo, dopo le ultime uscite abbastanza deludenti. I personaggi sono caratterizzati molto bene e riescono a suscitare sia empatia che disprezzo (nel caso dei soggetti negativi della storia). Soprattutto i due protagonisti, Bosch e l'avvocato Haller, contribuiranno a rendere vivo il contesto e la storia nella quale si muovono, che non va mai per le lunghe e tiene il lettore incollato alle pagine. Certo, non si tratterà di un racconto originalissimo, ma con la miriade di storie che ci sono in giro quanti autori possono vantare questo diritto?
-
Per me che sono un'appassionato di Bosch e di Haller questo libro è quasi troppo. Nonostante la lunga serie di libri Connelly riesce ancora a dare il meglio perchè nel thriller investigativo lui è il migliore in assoluto. Quando inizio a leggere un libro su Bosch arrivo alla fine senza quasi accorgermene tanto la scrittura è scorrevole e appassionante. Ci sono molti bravissimi autori di gialli che io apprezzo e che leggo volentieri ma di questa lunga serie mi appassiona sia il modo in cui si svolgono le indagini e come si dipana la trama a poco a poco sia il personaggio stesso, Bosch. Lo ritroviamo in pensione forzata anticipata ma sempre con quella voglia di indagare che non lo abbandona mai. E quando il fratellastro Haller gli chiede aiuto per la difesa di un suo cliente accusato di omicidio ,alla fine Bosch accetta di passare dall'altra parte della barricata e di investigare quando si rende conto che l'accusato è davvero innocente. Perchè Bosch è sempre in cerca della verità e ci arriva come al solito magistralmente. E' più che consigliato! E' in assoluto un libro da non perdere