Penelope Poirot fa la cosa giusta

Primo caso di Penelope Poirot, nipote del celebre investigatore belga, protagonista dei romanzi della Christie. La storia è ambientata in Italia, in una clinica salutistica nel Chianti. Penelope, avvalendosi dell’aiuto della sua assistente Velma Hamilton, si deve districare tra complotti e improvvise scomparse fino ad arrivare ad indagare su un omicidio avvenuto proprio nella clinica. Originale l’idea della nipote di Poirot che ripercorre le orme dell’illustre parente, purtroppo però i protagonisti non mi hanno convinta molto. Soprattutto mi è stato difficile empatizzare con il personaggio di Penelope, che risulta un po’ troppo superficiale ed eccentrico.

Come giallo un pò banale, però la storia è carina e le protagoniste non sono i soliti super eroi dalle idee geniali e fattezze da modella; la signora Poirot al massimo può vantare un lustre antenato mentre lei è tutt'altro che geniale. Un pò di intuito ma tanto pasticciona ed alquanto supponente. La sua assistente è una zitella che manca di esperienze e ne è fiera! Una lettura leggera.

Spiace dirlo, ma non ci siamo: noiosetto, scontato, personaggi (specie la protagonista Penelope) sopra le righe,plot poco avvincente, insomma nulla di che. Si fa leggere, certo, ma non basta. Avevo aspettative diverse, avendo letto anche altri "seguiti" scritti da autori diversi dagli scrittori dell'originale (vedi Sherlock Holmes) che ho trovato ben scritti e gradevoli, ma qui non ritrovo nulla nè dell'amata Christie, ma neppure i semi di una scrittura che potrebbe consegnare altri libri gradevoli al mondo. Ovvio, è solo un'opinione personale, ma sento la mancanza delle "celluline grigie"...