Il piccolo Big Bang

Scrittura brillante, divertente e molto ironica. Si può forse parlare di autoironia, se si considerano le dissacranti ed eterni battibecchi tra i componenti della famiglia, e la visione piuttosto ricca di preconcetti sulla componente araba della società israeliana che la voce narrante, ossia il dodicenne Assaf, candidamente riporta . Opinione non sua ma assorbita dall’ambiente in cui vive. Barbash tocca molti punti, anche importanti, che non vengono poi approfonditi. E anche l’epilogo della vicenda, assolutamente surreale e il suo significato rimangono aperti ad ogni riflessione, forse anche a dare una risposta in senso positivo alla componente giovane della società!.