Lidia ha appena finito le scuole medie e i suoi genitori le regalano un'enciclopedia: regalo inutile visto che non continuerà gli studi per aiutare la madre al banchetto delle verdure al mercato. L'enciclopedia la fa sentire in colpa, inutile! Perciò decide di leggerne qualche pagina ogni tanto per non fare sentire in colpa anche lei per la sua inutilità! Imbattendosi nel nome di "Bernart de Ventadorn", poeta che scriveva della sua amata lontana e mai conosciuta, Lidia deciderà che quello è il suo destino: troverà un amore da lontano tutto per sè. Comincerà il suo viaggio alla ricerca non di qualcosa, ma di un'idea, accompagnata dal suo fedele amico, il cavallo Pino, Lidia percorrerà tutte le strade che la condurranno al suo destino.
Più lontana della luna
In un'ex scuderia reale di Stupinigi, vicino a Torino, una ragazza di quindici anni, figlia di un operaio Fiat, non va più a scuola e aiuta la madre a vendere verdura al mercato. Un giorno però, l'incontro con un venditore di libri le cambia la vita, perché la ragazza si imbatte per caso nelle antiche poesie dei trovatori provenzali e si mette in mente di diventare una di loro. Affascinata da quelle letture, scappa di casa: non per fare politica come tutti quelli che ha intorno, ma per... cercare l'"amore da lontano". Il romanzo, tra il realistico e il paradossale, racconta con toni un po' ilari e un po' dolenti le avventure di questa ragazza, così distante dalla storia che le scorre accanto: per amore della celebrata lontananza lei commetterà errori a volte piccoli, a volte più gravi, si infilerà in storie a volte mediocri, a volte sublimi, fino a che, alle soglie della maturità, incontrerà il sogno che - forse - nemmeno sapeva di avere.
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Autore:
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Anno edizione:2009
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ROBERTA CHIOVARO 08 gennaio 2009
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ELISA VICHI 04 febbraio 2008
Un'enciclopedia segna il destino di Lidia, la protagonista del romanzo. Aprendo a caso un volume si imbatte alla voce " Bernart de Ventadorn " e improvvisamente le si dischiude l'intero mondo dei trovatori e dell'idea dell'amore di lontano. Affascinata da questa idea decide di voler trovare un suo amore di lontano e, come i trovatori e i cavalieri medievali, si mette in viaggio con Pino, il cavallo del padre. Impresa quanto mai anacronistica nell'Italia degli anni Settanta, ma Lidia riuscirà a trovare ciò che cerca e soprattutto troverà ciò che forse non sapeva di stare cercando : se stessa.