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La Némirovsky è davvero abile nel tratteggiare la psicologia dei personaggi, anche quando narra le vicissitudini di un uomo così spregevole. In ogni caso, mostra la sua capacità delineando perfettamente la trama con la sua prosa curata, pulita e scorrevole. Unico difettuccio, forse, il finale un po' prevedibile. Nel complesso un romanzo godibile.
Non è facile scrivere un racconto con un protagonista così sgradevole, ma se è Irène a farlo allora si può essere certi che sarà comunque una lettura arricchente. Segui le vicende che diventano sempre più torbide, un'anima che si tinge sempre più di nero, e alla fine non sai più neanche tu se speri in una redenzione o in un giusto castigo. Decide Irène ovviamente, e a noi sta bene così.
Jean-Luc che cattura nella sua rete più di una preda per raggiungere il suo obiettivo e sacrificare la sua giovinezza, ritrovarsi a trent’anni già vecchio e con il cuore arido. All’inizio ho pensato a una copia leggermente modificata di David Golder: sebbene l’ambientazione sia diversa, il protagonista si trova in circoli simili, circondato da persone che non provano nulla, ma creano legami solo per poterli sfruttare a tempo debito. Conoscendo più a fondo Jean-Luc ho poi capito che non è solo l’obiettivo a renderli diversi – per l’uno è il denaro, per l’altro il successo – ma anche ciò che hanno nel cuore. Anche se in modo quasi impercettibile, Golder appare agli occhi del lettore più umano di Jean-Luc. Ho inizialmente provato odio per quest’ultimo, proprio per il suo essere cinico, infine pietà perché, proprio chi per anni ha cercato una preda, è rimasto intrappolato nella sua stessa rete. Una mossa falsa e ci si trova in balia della propria ossessione, di ciò che è mancato per tutta una vita, della solitudine e di un amore irrazionale scoppiato improvvisamente. Irène Némirovsky non poteva, di certo, scegliere un titolo più appropriato: non si è mai tanto preda di qualcuno, fino a quando non lo si è di se stessi. Lo stile è incisivo e secco quanto basta, descrive, come sempre, la società parigina dell’epoca mettendo a nudo tutti i difetti, le ipocrisie e i complotti. E in particolare questa volta Irène mostra la vera debolezza di quegli uomini politici: il voler cercare l’ammirazione sempre e comunque, dimostrare la loro potenza.
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