Era probabilmente dal doppio album Abattoir Blues / The Lyre of Orpheus, del 2004, che Nick Cave non proponeva un album così convincente, inclusa la parentesi Grinderman. Chiarisco: i lavori di Nick Cave sono sempre di qualità assoluta, raramente scendono sotto un determinato livello, ma questo Push The Sky Away torna ad avere spunti ed idee originali, unite ad atmosfere tipiche di Re Inchiostro. I due singoli, We No Where U R e Jubilee Street, sono tanto diversi quanto ugualmente capaci di attirare l'attenzione dell'ascoltatore, che poi si ritroverà avviluppato dalle avvolgenti note del basso di Martyn P. Casey, che trasmette la giusta tensione in We Real Cool e Water's edge, mentre Warren Ellis ricama con le note del suo violino e dei suoi loops. In definitiva Push The Sky Away è una conferma. Una conferma che Nick Cave è un musicista di uno spessore unico. Un'artista che oltre alla musica regala liriche affascinanti, sorprendenti e profonde. Un disco meraviglioso, un artista sublime, meglio ancora in vinile, che suona davvero divinamente.
