I racconti sono un affare serio e rappresentano da sempre un ottimo banco di prova per uno scrittore. Inutile sottolineare che in questo caso Bolano è promosso a pieni voti poiché i tredici racconti messi insieme in questo libro sono avvincenti e vincenti. Storie verosimili e grottesche di giornate di ordinaria follia si avvicendano con l’ inconfondibile stile scrittorio dell’ autore provocando nel lettore moti d’ animo variegati e forti. Una bella lettura, specie se il tempo è quello che ci manca.
Puttane assassine
«La violenza, la vera violenza, non si può fuggire, o almeno non possiamo farlo noi, nati in America latina negli anni Cinquanta, noi che avevamo una ventina d'anni quando morì Salvador Allende»: fin dalla soglia del primo di questi tredici racconti, Bolaño mette le carte sul tavolo. In tutti si manifesta infatti una qualche forma di violenza, alla quale nessuno (che sia vittima o carnefice) potrà sottrarsi: né il nerboruto giovanotto che pagherà caro l'aver seguito una donna per concupiscenza o vanità; né il fotografo che cerca di salvare due bambini indiani rinchiusi in un bordello per omosessuali; né il padre di B. (trasparente controfigura dell'autore) che durante una vacanza ad Acapulco si siede a giocare a carte con la gente sbagliata; né quel Lalo Cura (lo ritroveremo in «2666») che da bambino viene portato dalla madre sui set dei film a luci rosse da lei interpretati; né il fantasma dell'uomo che assiste alla vendita del proprio cadavere a un necrofilo – né il narratore stesso, costretto alla crudele erranza dell'esilio. Giocando, come sempre, sui registri più vari – dal malinconico al grottesco, dal pornografico al fantastico, dall'ossessivo al comico –, Bolaño ci offre qui una sorta di sintesi della sua opera, trasformando ognuno di noi lettori (come ha scritto «The Observer») in «un voyeur, avido di vite travagliate e di fantasmi».
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Anno edizione:2020
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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daniela Sgambellone 15 maggio 2018
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Fabio Mastroserio 10 marzo 2017
Autore di culto e tra i più grandi a cavallo dei due secoli, Bolano non è soltanto l’autore di due opere fondamentali quali I Detective Selvaggi e 2666 ma negli anni ha pubblicato una serie di racconti tra i migliori della sua generazione. Puttane Assassine ne raccoglie alcuni tra i più belli. Restano i temi, le derive umane, la violenza, il Messico e un fortissimo sentimento panamericano. Un punto di partenza per chi non ha mai letto questa sorta di Borges sporco e ubriaco di mezcal, infinitamente poetico.
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LUISA CHIDDO 28 dicembre 2016
Questa raccolta di racconti rappresenta, assieme a Chiamate notturne, Bolaño in tutta la sua crudezza. Divertenti, scalmanati oserei dire, ma con un filo culturale di fondo intenso e ricercato. Dal figlio dell'attrice porno, al suicida inaspettato a scenari alla Tarantino, perchè no.Questo 'autore cileno, per gli appassionati, si sa, è unico.