I quaderni di Malte Laurids Brigge

Libro di difficile lettura permeato da una vena espressionistica che ricerca il significato della vita attraverso la consapevolezza della morte. Da affrontare soltanto se si è del giusto stato d'animo.

Scrittura introspettiva, che sparge troppa nebbia quando rivanga episodi dell'infanzia, ma che fa presentire altezze sfiorate dal passaggio dell'Angelo... Un'anima costantemente ripiegata nell'auscultazione del proprio segreto interiore, stupefatta sulle tracce di una vita intima venata da fremiti celesti quanto da tenebrose fascinazioni demoniache. Ti mostra quanto varie siano le forme di angoscia che possono destabilizzare il soggetto, sull'orlo di una follia che sfuma anche però in chiaroveggenza. La parola diventa un uccello capace di inoltrarsi a una quota spirituale paurosa, tanto che inebria. Coinvolge soprattutto quando analizza timori notturni e insonnie, che spingono il bambino a risvegli di soprassalto, a cercare conforto in cose familiari che inaspettatamente però gli si fanno estranee e minacciose, e lo respingono. La paura fa capire all'uomo che c'è qualcosa che lo tracende: nella paura si percepisce Dio, un Dio che è mare aperto e buio. Scopri che hai in te qualcosa che non sai, di pericoloso, in agguato, e insieme avverti la tentazione a seguirne la voce, a costo di perderti in sua scia. A volte sembra spacciare la fumosità del dettato per profondità di concetti, ma è intenzionale il suo erigere barriere col lettore: per spingerlo a scavalcarle. Solo all'inizio squarci lirici di imagini parigine (un cieco che grida vendendo cavolfiori, un matto additato dai passanti per il suo camminare bizzaro, i vecchi negozi dei rigattieri...). Icastico il ritratto di Carlo il Temerario, e singolare la lettura del figliol prodigo come colui che non voleva essere amato (in quanto in ogni amore è implicito il fraintendimento della persona amata, tradita a vfantaggio di un'immagine costruita dall'amante secondo i bisogni di quest'ultimo). Opprimenti le note del traduttore incentrate su ossessivi rimandi a questioni grammaticali. g.aprile

sono d'accordo con il lettore Baton: è un libro che va letto con assiduità ed attenzione; x me ciò non è stato possibile e questo ha condizionato la mia valutazione poco generosa. Nonostante tutto si intuisce una scrittura sublime.... ci riproverò in un momento in cui potrò dedicare tutta la mia attenzione a questa scrittura indubbiamente meritevole di migliori valutazioni.