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Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2011
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Devo dire che il primo libro, La Mano Sinistra di Dio, mi era piaciuto molto, e appena finito son corso a comprarne il seguito. Beh devo dire che mi ha un po' deluso. Troppo lunghe le descrizioni delle battaglie, sembra quasi che l'intero libro sia scritto più che altro con l'intenzione di allungare la storia. Speriamo che il terzo libro sappia concludere degnamente questa trilogia
Il libro de “Le quattro cose ultime” è il seguito de “La mano sinistra di Dio”, il libro di debutto per Paul Hoffman, una lettura gradevole ed una storia promettente a patto di sorvolare su vari difettucci apparentemente dettati dall’inesperienza. Peccato che questo secondo libro continui su questa strada, anzi, peggiora vistosamente in ogni singola pagina. L’inizio è vagamente confuso, con una atipica ed originale trovare per fare un riassunto sommario delle precedenti avventure, e comunque riesce a rinfrescare la memoria al lettore più smemorato. Poi la storia ricomincia esattamente dove era arrivata, con Cale di ritorno nel Santuario del Redentore dove diventerà alleato del nemico Bosco in una apparentemente complessa guerra intestina e non solo. Subito si percepisce quanto le caratterizzazioni non siano solo piatte ma anche mutevoli, in modo che l’autore possa sfruttarli a proprio piacimento, a partire dai personaggi come Cale e Bosco che sembrano mutare dal giorno alla notte, e proseguendo questi cambiamenti saranno ancor più repentini e sopratutto dubbi. Se fossero solo i personaggi il problema potrebbe risultare tutto sommato una lettura gradita, ma anche la narrazione ha sfumature intollerabili. La storia scorre veloce, ma sembra di essere semplici spettatori di una cronaca puramente narrata in modo sbrigativo e superficiale, intervallata da pochissimi dialoghi senza capo ne coda che saltano di palo in frasca… e purtroppo non è finita qui, perché talvolta si lascia a lunghe divagazioni su titoli e schemi gerarchici che vanno a confondere inutilmente il lettore, mentre le battaglie movimentate e dinamiche sono deturpate dalla eccessiva volontà di creare scenari eccessivamente particolari, con il risultato di descrizioni confuse e velleitarie. Come se non bastasse anche la storia nel suo complesso lascia molto, molto a desiderare: colpi di scena eccessivamente ricercati e forzati ed altri totalmente improvvisati e quindi fuori luogo, inoltre sembra solamente divertirsi a sbugiardare e offendere ogni religione esistente. I Redentori e gli Antagonisti sono chiaramente ricollegabili alla religione Cattolica, un altro popolo ha il nome praticamente identico alla religone Mussulmana e vengono ridicolizzati e accusati solamente di sodomia maschile, e non mancano nemmeno un popolo vigliacco che vive di saccheggi che sotto diversi aspetti ricorda le comunità Rom. Praticamente ogni occasione è buona per ridicolizzare la fede e la religione in generale, ma è fatto in modo gratuito e soprattutto inutile ai fini narrativi, rendendolo un surplus fine a se stesso e all’ego dell’autore. Tirando le somme “Le quattro cose ultime” è un’accozzaglia di parole e pagine che definire anche solo “libro” è un’offesa a chiunque sia in grado di leggere. Una raffazzonata raccolta di personaggi insipidi ed eventi forzati, con una narrazione divagante e noiosa arricchita da inutili informazioni, senza contare le molteplici e gratuite derisioni di ogni religione - basate spesso su luoghi comuni di altri popoli altamente discutibili - che paiono l’unica ragione d’essere dell’autore e per quanto possano essere condivisibili sono gratuite e totalmente inutili, oltre che offensive. Una “cosa” altamente evitabile che dovrebbe sparire dalle esposizioni di qualunque libreria.
Ho comprato il libro perché avevo letto il primo ed ero curioso di sapere come procedevano gli eventi. Anche il questo libro l'autore pecca un po' di fantasia ma è molto bravo a mantenere un livello "adrenalinico" piuttosto alto e proprio quando l'attenzione scema e la voglia di proseguire pure ecco che arriva l'evento capace di ridestare la sopita voglia di lettura. Nel complesso un libro piacevole e semplice
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