L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2009
Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2008
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Avevo grosse aspettative su questo romanzo, a partire dal titolo, omaggio ai grandiosi The Smiths. E il libro parte bene e fino a ad una buona metà della storia regge bene e scorre molto fluido. Purtroppo però con il prosieguo della lettura, la storia non decolla e si rimane incastrati nella superficialità, perché si resta in attesa di risvolti intriganti che non arriveranno mai. Peccato.
Jonathan Coe usa per questo romanzo la prima persona singolare, regalandoci così un protagonista , il giovane William di “appena fuori Birmingham”, che si rivolge direttamente a noi lettori e racconta cosa gli accade “ in un tardo pomeriggio di una domenica londinese” Indeciso, dal carattere carente d’autorità o almeno così lui crede, William si trasferisce a Londra che ben presto odia tanto quanto la musica di Andrew Lloyd Webber (compositore inglese vivente) per vivere la sua grande passione : la musica. “Nessuno, assolutamente nessuno in grado di scegliere avrebbe deciso di passare la domenica mattina in un quartiere di case popolari nel South East” , invece William è lì che divide un appartamentino con Tina - un impiegata notturna in un reparto informatico - di cui conosce meglio la calligrafia che i lineamenti a giudicare dalla quantità di biglietti che lei lascia a lui. Innamorato della cattolica e elegante Madeline che frequenta con più turbamenti mentali che con vera intimità (“litigare con Madeline era meglio che scopare con qualsiasi altra donna al mondo”) , coltiva amicizie e frequentazioni solo musicali. .Il titolo italiano del romanzo “Quella notte mi ha aperto gli occhi “ ( esplicito riferimento alla figura di(Steven Patrick Morrissey di cui conoscerete – o ritroverete - in apertura di tutti i capitoli le parole tratte da sue canzoni ) non ha nulla a che vedere con il titolo inglese del romanzo, “The dwarves of death “., dove i due dwarves( nani) sono il bandolo della matassa di quella tragica sera che vede William – tastierista insoddisfatto degli Alaska Factory – coinvolto nell ’omicidio di un componente “fatto e strafatto “ degli " Unfortunates", band di cui voleva far parte. Divenuto uno scomodo testimone inizia la sua fuga e, con salti temporali che impegnano il lettore , ci descrive le figure di Madeline, Tina e Karla. Non mancano pagine critiche sulla società inglese di quegli anni – il romanzo esce per la prima volta nel 1990 - , Coe descrive bene , con ironia, quella che è la vita di tutti i giorni fatta di disoccupazione, prepotenze , pub in cui si alterna la birra al fumo (non necessariamente “di londra” ) e altre sostanze,e quando punta il dito su certi fatti non ci lascia certo indifferenti ("Mi passò velocemente davanti, nessuno dei due disse buonanotte. Aveva la faccia piena di lividi e dei segni rossi sul collo", qui William ci descrive Tina) Coe - classe 1961 di Birmingham, laureato a Cambridge e autore di altri libri di successo - in questo romanzo ci offre la possibilità di una lettura diversa dal solito (troverete anche Puccini, Prokof'ev, La ragazza di Ipanema,) , certamente più godibile per gli appassionati del genere musicale di cui è imbevuto tutto il libro.
Al contrario degli altri libri che ho letto di Jonathan Coe (La famiglia Winshaw e La banda dei Brocchi) questo racconto si sviluppa in maniera molto scorrevole. Lo definirei un libro da una giornata o due. Adatto sicuramente ad un pubblico giovane appassionato di musica ma non necessariamente, perché si, la musica è un sottofondo presente per tutta la storia ma non determina il senso della lettura. Riassumendo un bel libro con un omicidio truculento senza colpevoli con un finale truculento degno del miglior film di Tarantino.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore