La ragazza del libro dei fuochi - Jane Borodale,G. Massari - ebook
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La ragazza del libro dei fuochi
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Descrizione


Londra 1752. Fra i vicoli umidi di pioggia si aggira la giovane Agnes Trussell, con in tasca una manciata di monete rubate e nel grembo una vita che cresce suo malgrado. Ma una porta si apre all’improvviso nel buio e Agnes si ritrova ad accettare un impiego come apprendista in un laboratorio di fuochi d’artificio. Mentre impara a muoversi in un mondo fatto di polveri esplosive, gesti prudenti e tentativi malriusciti, la ragazza conquista lentamente la fiducia dell’enigmatico John Blacklock e si unisce alla sua missione: creare i fuochi più spettacolari che l’occhio umano abbia mai visto. I mesi corrono, e per Agnes diventa sempre più complicato celare il suo segreto agli sguardi ambigui della signora Blight, la governante che controlla ogni sua mossa. Ma in una casa dove nulla è ciò che sembra, il destino può prendere pieghe inaspettate e neanche la fervida immaginazione di Agnes prevede ciò che il futuro ha in serbo per lei.

Dettagli

Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) Scopri di più
445 p.
Reflowable
9788865081150

Valutazioni e recensioni

  • Questa storia inizia in un paesino sperduto nella campagna inglese, a metà del 1700. La terra è arida e, nella numerosa famiglia di Agnes, ci si accinge a macellare l’ultimo maiale, senza la prospettiva di poterne avere un altro da mettere all’ingrasso per l’anno successivo. Un lavoro duro, che richiede l’impegno di tutti, perché si deve lavorare in fretta e non sprecare nulla. Agnes però è distratta, la sua mente vaga tra i ricordi di un pomeriggio nefasto e l’inevitabile risultato che sta crescendo dentro di lei. In una piccola comunità come quella in cui è stata allevata, in un secolo in cui le donne erano marchiate a fuoco dallo scandalo di un figlio nato fuori dal matrimonio, l’unica possibilità è la fuga. Londra, grande e piena di risorse, è il miglior posto per ricominciare e trovare una soluzione ai problemi. Così, nella notte del suo arrivo, inzuppata fino al midollo, trova un lavoro: assistente ad un artigiano che produce fuochi d’artificio. Le tante polveri e sostanze dai nomi difficili, saranno per lei una sfida interessante, mettendo in moto una sottile intelligenza assopitasi nell’estenuante vita contadina. Il suo capo, il Signor Blacklock, nonostante i modi bruschi e l’aspetto burbero, le insegnerà con pazienza, lodandola e spronandola a capire e migliorare. La nuova vita e il nuovo passato che si è creata però, non possono risolvere magicamente il problema che l’ha portata fin lì: un bambino, non cercato e non voluto, perché prova tangibile del disonore di cui si è macchiata. Come riuscirà a togliersi da questa situazione senza che nessuno se ne accorga? Cosa penserà il signor Blacklok quando scoprirà che l’ha ingannato? Una storia interessante e una trama che riconduce a molti classici della letteratura, in cui una ragazza, rimane incinta, spesso a seguito di uno stupro, e per salvare apparenze e onore, fugge in un posto dove nessuno la conosce, dove può inventare una nuova se stessa. Il passato rimane lì, aleggiante come uno spettro, finché non è più possibile mantenere il segreto: così è stato per Tess dei D’Urbeville di Hardy, ad esempio, e così è per Agnes Trussel. Il narratore, è la protagonista stessa, con un punto di vista sempre in prima persona singolare, che ho trovato completamente destabilizzante, soprattutto nei primi capitoli. Una scelta di questo tipo, serve per consentire al lettore di immedesimarsi più a fondo nella vicenda e di identificarsi con il protagonista, entrando in empatia con lui. Il gioco funziona, se a sostenere la struttura, c’è uno stile fluido e scorrevole, che cattura il lettore e non gli permette di tornare alla realtà del suo Io. Questo non succede per buona parte del libro. Il primo capitolo, in particolare, mi ha dato l’impressione di un’auto il cui guidatore non sa che strada fare. I periodi zoppicano, passando da una situazione all’altra, dal ricordo al presente, dal pensiero alla realtà vissuta, lasciando chi legge confuso. Ma, c’è anche un ma, perché i primi capitoli, sono un ritratto fedele e veritiero della dolorosa e faticosa vita contadina, di un secolo, che non è poi tanto diverso da quello vissuto dai nostri nonni e bisnonni. Il crudo realismo dell’uccisione del maiale e di tutto il lavoro per produrre il maggior numero di alimenti, senza scarti, ne sprechi, perché la famiglia avrebbe basato su di essi la riserva proteica di tutto l’anno, è impareggiabile per quanto risulta vivido. Le descrizioni della campagna e dei bassifondi londinesi, sono meravigliose e precise in ogni minimo dettaglio, tanto che pare di vederli. La storia però scorre lenta e a singhiozzi, ogni volta che si crea del movimento, poche pagine dopo, si torna alla vita normale, ai razzi da preparare, le commissioni da sbrigare e la gravidanza da risolvere. Il personaggio di Agnes, non è mal descritto, ma sfortunatamente non sono riuscita ad amarla, a soffrire con lei dei suoi problemi, a gioire per i suoi progressi sul lavoro. Interessante il personaggio del Signor Blacklok, burbero e chiuso, ma che nel corso della storia lascia intravedere spiragli di se, davvero belli. Ecco cosa dice di lui l’autrice nella pagina del sito dedicata al libro, in cui racconta com’è nata l’idea di scrivere questa storia: “Mi piaceva l'idea del fuoco come elemento catalizzatore di un cambiamento, della fortuna, della forza, della magia e del pericolo. E' ricco di simbolismi e volevo che il mio creatore di fuochi d'artificio, John Blacklock, fosse enigmatico, oscuro e con qualcosa in lui che riconducesse al mito di Prometeo.” (La traduzione è fatta da me appositamente per questa recensione) Ho portato avanti questo libro lentamente e con fatica, ma, va detto che nelle ultime 150 pagine, si verifica un cambio di registro, la storia e gli aventi scorrono via velocemente, spiazzando il lettore e lasciandolo con l’amaro in bocca per un finale che non ti aspetti, ma comunque molto bello. La pancia di Agnes cresce, mentre il tempo per trovare una soluzione è agli sgoccioli. Ma quella che conosciamo verso la fine, non è più la Agnes sprovveduta delle prime pagine: ora è una donna, che legge e scrive e che, sta imparando a padroneggiare un mestiere con abilità ed intelligenza. Il rapposto con il suo datore di lavoro, il Signor Blacklok, muterà, pur rimanendo sempre lo stesso, donandole, alla fine, sicurezza, salvezza e forse redenzione, per un peccato che peccato non è, per un atto compiuto contro la sua volontà. In conclusione, non posso dire che La ragazza del libro dei fuochi sia un’accozzaglia di cose negative, perché come ho spiegato, ha i suoi punti forti nelle descrizioni e nel finale in particolare. Gli ultimi capitoli, mi hanno colpito e sorpreso, per la delicatezza di sentimenti e per l'originalità con cui si conclude la storia. Lo consiglierei ad un’amica? La risposta è no, a meno di non essere certi che in un libro ama le ricostruzioni storiche fedeli, le descrizioni paesaggistiche particolari, i finali a sorpresa. Visto come ho trattato questo libro, mi sento in dovere di consigliarvi, prima di cancellarlo dalla vostra Wish List per causa mia, di dare un’occhiata al primo capitolo, scaricabile gratuitamente sul sito della Leggereditore e poi di sbirciare sul sito ufficiale dell’autrice, in cui, sotto la voce “Inspiration” racconta com’è nata l’idea di questo libro e la sua passione per i fuochi d’artificio. Ve ne riporto qui di seguito due brevi estratti tradotti sempre da me per questo blog. “La storia di Agnes Trussell è stata come un flash, arrivato in una fredda notte a Dartmoor, davanti ad un falò, e da quel momento è lentamente cresciuta, per quattro anni. Ho iniziato a scrivere, scoprendo che c'erano diversi strati nella forma che stavo cercando: c'erano le idee che volevo esplorare e fatti più concreti che volevo mostrare per far proseguire la storia.” “Ho avuto una passione infantile per i fuochi d'artificio; il 5 novembre era un evento molto significativo dove sono cresciuta,nel Sussex, e l'uomo, che mandava avanti il negozio locale, creava da solo i fuochi d'artificio - molto chiassosi, genuini e stravaganti- che avrebbe acceso più tardi la sera a evento finito e falò spento. Tutto questo mi colpiva anche da bambina, come un esuberante tipo di attività sovversiva.” Qui troverete anche delle belle mappe storiche della Londra del 1750 (una è stata inserita nel post) e un’intervista concessa dall’autrice, in cui spiega i retroscena del libro e approfondisce il lato di alcuni personaggi. Il mio consiglio per questo libro, alla fine dei conti è: girate tra i blog, sentite tutte le campane, leggete gli estratti e fatevi un’idea il più possibile completa. Gli acquisti consapevoli, sono meno soggetti al rimorso.

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