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Ma se alla fine le donne prendessero tutto il potere, e gli uomini fossero sottomessi e al loro servizio, la società sarebbe diversa? Le gerarchie, le divisioni sociali ed economiche, cesserebbero? Regnerebbe la pace o i conflitti e le violenze sarebbero sempre presenti, in conformità alle leggi naturali? La questione del rapporto tra donne e uomini raccontata da un punto di vista opposto a quello finora conosciuto, fondamentale per capire le relazioni umane, perché "il modo in cui pensiamo al passato determina ciò che riteniamo possibile nel presente".
"Ragazze elettriche" ha un trama particolare che tende ad incuriosire per tutta l'intera durata della lettura. A livello di scrittura non è un libro che lascia pensieri impressi nel lettore e ho trovato i personaggi difficilmente adattabili alla realtà.
Ragazze elettriche è il libro che Barack Obama ha inserito al primo posto fra i migliori libri letti nel 2017. Nello stesso anno Ragazze elettriche vince il Baileys Women’s Prize dove è stato definito “un classico del futuro” mentre l’autrice Naomi Alderman (collaboratrice con The Guardian) è stata selezionata dalla rivista Granta tra i migliori giovani scrittori inglesi. Il romanzo è stato pubblicato nel 2016 dalla britannica Viking e in Italia da Nottetempo con la traduzione di Silvia Bre. D’un tratto le ragazze riescono a sprigionare energia elettrica. Le ragazze passano il potere alle più anziane. In breve negli organismi di tutte le donne, nessuna esclusa, si risvegliano quelle cellule dimenticate dall’evoluzione. Le società si interrogano su come comportarsi, gli israeliani sono i primi a coinvolgerle nel Mossad… C’è chi pensa sia una fase momentanea, c’è chi vorrebbe rinchiuderle, presto però la situazione si ribalta e saranno gli uomini a venire sempre più maltrattati e privati di ogni dignità. Non una sola bambina nascerà più senza la prodigiosa “matassa” (una fascia di muscoli striati attorno alla clavicola, forse c’è sempre stata forse no). Se secondo alcuni teorici questa mutazione conferma la teoria secondo la quale deriviamo da scimmie acquatiche (il legame è con le anguille elettriche), sta di fatto che in questomondo distopicola specie femminile, un tempo soppressa, ha preso il sopravvento e forse l’uomo andrà incontro all’estinzione. L’auspicata rivincita delle donne porterà alla vendetta, alla dominazione e a un malaugurato regime che reprime l’uomo e lo riduce all’impotenza. Il rapporto di genere è in maniera geniale discriminato dal baricentro del potere: bastano dieci anni soltanto (l’arco temporale del racconto) perché si materializzi il nuovo ordine mondiale. La rivoluzione è mondiale ma a noi viene raccontata con l’alternarsi di soli quattro punti di vista. Ogni capitolo è dedicato (e intitolato) a un diverso personaggio (ciascuno di diversa estrazione sociale), un po’ nello stile di George R.R. Martin. Chi sono? La prima è Roxy Monke, una badass quattordicenne figlia di un gangster londinese che sa come sfruttare le scariche elettriche: contro molestatori, scagnozzi e persino in versioni aggiornate del Fight Club dove ragazzine vengono portate per darsele di santa ragione. Il secondo, unico caso maschile, è Tunde: inizia filmando e caricando online i primi casi di “ragazze elettriche“, viene contattato e pagato grandi somme per viaggiare in giro per il mondo e riprendere sempre di più. Ovviamente il caso cresce di grandezza e anche la portata degli eventi ai quali Tunde si trova a partecipare come giornalista freelance: in Nigeria, a Delhi, in Arabia Saudita… La terza è Margot Cleary, sindaca che in quel del Nordamerica il governatore obbliga a sottoporsi al test dei poteri per decidere se estrometterla da incarichi politici o meno. Ha una figlia, Jocelyn, alla quale chiede di nascondere il potere esattamente come fa lei, troppo addentro nei sistemi politici e mediatici del vecchio mondo. L’ultima è Allie: abusata sessualmente dai genitori adottivi a Jacksonville, ospitata in un convento di suore dove la scambiano per divinità incarnata. Si nasconde dietro il nome di Madre Eve (come la prima donna), la venerano quale Dio Madre (la religione che ci hanno tramandato è sbagliata, non era il Dio Padre) e crea file di accoliti. Il simbolo del messia riprende la mano di Fatima e ci piazza sul palmo un bell’Occhio Onniveggente: simbolo in parte ripreso dalla copertina del romanzo. Nella Bessapara Allie alias Madre Eve fonderà la Repubblica (armata) delle donne. Madre Eve ascende al potere e resiste alla polizia, si nasconde in Moldavia, e il suo braccio armato finisce per essere proprio Roxy. Tutto fila liscio almeno fin quando, su fronti diversi, anche Margot e Tunde si metteranno di mezzo. Il concetto “donna che diventa sinonimo di uomo” viene perfettamente incarnato dalla sua alleata: la despota di un paese dell’Europa dell’Est che fa fuori il temibile marito solo per prenderne il ruolo e mostrarsi altrettanto spietata...
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