Le recensioni della settimana


Scopri le opinioni degli utenti IBS su Libri, Musica e Film del momento o sui grandi successi di ieri. In questa pagina troverai ogni settimana le 10 recensioni che negli ultimi giorni ci hanno più colpito, emozionato e coinvolto. Cosa aspetti? Scrivi subito un commento sul tuo prodotto del cuore, potresti entrare nella nostra Top10!

Menzogna e sortilegio
Elsa Morante
Menzogna e sortilegio
Recensione di carezzedicarta
« Una cronaca familiare che coinvolge 3 generazioni di donne ed è proprio l'ultima, la più giovane a raccontarla: Elisa Prima mettendo insieme lettere e testimonianze, poi con i ricordi d'infanzia, la giovane costruisce una storia di pochi personaggi messi completamente a nudo. Ne conosciamo i tratti, i pensieri, i sentimenti e i vaneggiamenti. Al centro di tutto la maternità, ma non quella che immaginiamo. Una maternità al rovescio, fatta di distanza, di invidia, di vuoti e assenze. Quella di nonna Cesira, abbagliata da un menzogna, quella di mamma Anna soggiogata dal sortilegio e poi Elisa stessa, che cresce tra fantasia e realtà, tra incertezze e delusioni, con gli occhi sempre spalancati e sempre umidi. Un romanzo denso, crudele e magico insieme. Tante pagine ma di grande bellezza. Dopo aver letto ''Un'amicizia'' di Silvia Avallone è stata troppo forte la spinta a leggerlo, con il tempo lento e pacato che richiede la prosa della Morante.»

I racconti di Nené
Andrea Camilleri
I racconti di Nené
Recensione di Elena
«Che Andrea Camilleri avesse un talento prodigioso per ''cuntare'' storie è una dolce, risaputa, verità. Ma che questo libro intervista, nato da un idea di Francesco Anzalone e Giorgio Santelli, riuscisse nella straordinaria impresa di trasmettere, attraverso la carta, le emozioni poderose e talvolta contrastanti che muovono i racconti di Camilleri non lo è affatto. Un altro merito, per nulla scontato, che questo libro può vantare è la sua capacità di raccontate momenti inediti e cruciali della vita del Maestro, snobbati in migliaia di interviste ed articoli dedicati all'autore. Questo libro è una miniera di minuscoli frammenti della sua personalità, come l'amore per il jazz e per l'insegnamento, e di gemme di incontri memorabili che hanno cambiato il corso della sua vita di uomo e di narratore. Un libro ricco di ironia ed amore per la vita che merita molto!»

Il paese del sale e delle stelle
Zeyn Joukhadar
Il paese del sale e delle stelle
Recensione di STEFANO
«Sei stelle non si possono dare? Questo libro sorprende per originalità, stile, profondità, sciocca il lettore e poi lo riconduce per mano in una lunga odissea, il viaggio verso casa di chi casa non ha più, il potere salvifico delle storie, attraverso l'inferno della crudeltà umana ma anche il paradiso di un mondo di una bellezza talvolta magica. Sublime l'intreccio del racconto della favola dell'eroina Rawya con il racconto della protagonista Nour. Un libro a dir poco stupendo.»

La mano
Georges Simenon
La mano
Recensione di Elena
«È bastato un istante a Donald Dodd, prestante e stimato avvocato di Yellow Rock Farm, per decidere di nascondersi nel fienile, fingendo di andare a cercare il suo migliore amico Ray, disperso nella tormenta che si è abbattuta furiosamente sul Connecticut. Proprio sulla panca rossa su cui sta seduto, accendendo una sigaretta dopo l'altra, Donald sente dentro di sé, per la prima volta in quarantacinque anni, un odio profondo verso il suo fraterno amico inghiottito dalla tempesta. È stato per ciò che ha visto nel bagno di casa Ashbridge? Oppure è il pensiero della conturbante Mona, moglie di Ray, a fargli desiderare che l'amico non sopravviva per infilarsi nel suo letto? Un terremoto di emozioni sconquassa l'animo di Donald, che però sente nitidamente che con la sua decisione ha tagliato un filo. La sua vita perbene, impostata e monotona che vive sotto la sguardo giudicante ed impietoso di sua moglie Isabel, così remissiva e a modo, è finita. Ora può finalmente essere libero di uscire dalla cerchia dei normali e sottrarsi alle loro leggi moraliste. Ma lo sguardo tagliente di Isabel non smette di frugare trai suoi pensieri e di tormentarlo. Lui le appartiene, come se fosse una proprietà. Come liberarsene? Un viaggio lucido e magistrale verso la follia, nel quale Simenon sfoggia un livello di introspezione umana sublime e terrificante nella sua crudezza. Uno dei romanzi simenoniani più belli che io abbia letto !!»

Instruments of Middle Age and Renaissance
David Munrow Early Music...
Il cane che aveva perso il suo padrone
Recensione di unkobosulcomo
«Un romanzo che racconta di un legame di amicizia indissolubile, quello tra un cane e il suo padrone, che resiste anche attraverso i secoli. Sì, perché grazie a degli esperimenti, i protagonisti non invecchiano mai e hanno la possibilità di viaggiare attraverso l'Europa e le sue grandi corti prima, e attraverso i campi di battaglia poi. Ma è proprio quando i due si separano che inizia il vero racconto e il viaggio di questo cane alla ricerca del suo grande amico. 🔍 È una storia – a tratti commovente – di lealtà incondizionata e di fiducia, quella che solo un cane sa dare»

Die Verbannten Kinder Evas
Die Verbannten Kinder...
Instruments of Middle Age and Renaissance
Recensione di Leonardo
«Il geniale David Munrow che ahinoi ci ha prematuramente lasciati , ci regala questo doppio Cd fondamentale per la conoscenza di strumenti musicali medievali e sonorità estranei alle nostre orecchie . Ascoltandolo si ha la sensazione di tornare indietro di secoli e di ripercorrere le stradine di un Borgo medievale in un giorno di festa divertendoci alle esibizioni di giocolieri e saltimbanchi , però non distraiamoci troppo e attenti ai borseggiatori !!! Musica eccellente suonata in maniera eccellente ! Superconsigliato .»

Amy e Isabelle
Elizabeth Strout
Die Verbannten Kinder Evas
Recensione di Fedemone
«Ristampa della etichetta Argentina che rispolvera alcuni dei grandi classici della musica gotica anni '90. Dopo il declino del versante post punk degli '80 la musica dark continuò a vivere con una manciata di gruppi veramente appassionati e oggi riscoperti. Costoro esplorarono il versante neoclassico, senza rinunciare a ritmi, spesso marziali e nessuna concessione alle piste da ballo, ma una una realizzazione del sentirsi diversi e profondi senza dover per forza essere chiassosi. Strumenti essenzialmente elettronici, vero (come d'altronde gli Arcana o il primo Sopor Aeternus, entrambi affini) ma le composizioni risultano ancora fresche ed interessanti, mai stucchevoli.»

Il caos da cui veniamo
Tiffany McDaniel
Amy e Isabelle
Recensione di Pioggia d'estate Sole d'inverno
«La quinta stella rappresenta il mio senso di gratitudine strettamente legato alla possibilità di immedesimazione offerta dalla storia. Un valore aggiunto, la gratitudine. Un valore aggiunto anche la possibilità di identificarsi in una trama che senti tua anche se non è la tua negli stessi termini. Ci sei tu in quelle pagine e, ancora più toccante, sei la madre e sei la figlia allo stesso modo. Sei la madre di Amy, e sei Amy, la figlia che sei stata e che, attraverso le pagine della Strout, interagisce con quella che sei oggi, con la madre che sei. Perché questo romanzo racconta la difficoltà di conoscersi e dialogare per una madre e una figlia, i sentimenti estremi e opposti che rendono il legame di un amore viscerale, teso, immerso in un crescendo di ribellione e di sofferenza reciproca ma essenziali alla sua evoluzione e alla sua rigenerazione. Amy e Isabelle sono l’una l’immagine dell’altra riflessa all’infinito nel gioco degli specchi. Essere indotte, per le madri, a guardarsi attraverso quel tunnel di icone riverberate che riportano alla luce il passato e lo uniscono alle immagini del presente, porta a una consapevolezza di sé e a un cambiamento delle proprie prospettive. Quelle prospettive che nei secoli ci si é negate per una sorta di amara tradizione che si tramanda. Non esistono formule nel rapporto tra madri e figlie ma esiste l’esempio che rappresentiamo per loro e che é il vero incoraggiamento alla conoscenza di sé e all’autodeterminazione, alla partenza. Un viatico prezioso che apre alla libertà rafforzando la profondità di un legame che sarà sempre accogliente. Forse il finale, rispetto alle 474 pagine, prende un po’ troppa velocità, ma non è poi così grave. In quest’ottima narrativa, ciò che ho apprezzato di più è stata la sensazione di essere un passo avanti rispetto alle parole che scorrevano sotto gli occhi: fermarsi e voltarsi e verificare che la storia arriva proprio dove tu la stai aspettando e che, in qualche modo, sai che ti appartiene.»

L'Urss di Lenin e Stalin. Storia dell'Unione Sovietica 1914-1945
Andrea Graziosi
Il caos da cui veniamo
Recensione di Consuelo
«Dopo il successo de “L’estate che sciolse ogni cosa”, Tiffany McDaniel ritorna in libreria con “Il caos da cui veniamo”, un romanzo di formazione che, edito recentemente da Atlantide Edizioni, è liberamente ispirato alla vita della madre Betty Carpenter. Ambientato come il libro precedente a Breathed (Ohio), il romanzo ci illustra e ci fa conoscere la famiglia Lazarus composta da Alka, la madre, Landon, il padre, e i loro sei figli: Leland, Fraya, Flossie, Hawthorne, Bitty e Trustin. Voce narrante è Bitty che, soprannominata “l’Indianina” dal genitore, deve fare i conti con una famiglia disfunzionale e con il razzismo, l’ostilità e l’ignoranza degli abitanti di una piccola città di provincia. Ambientato tra gli anni Cinquanta e Settanta del secolo scorso, Bitty e i famigliari devono quotidianamente fare i conti con i soprusi, le cattiverie e le discriminazioni dei loro concittadini, questi ultimi infatti, convinti che la famiglia Lazarus sia portatrice di un morbo contagioso, non si risparmiano in ingiurie e in azioni riprovevoli. Il padre, nel tentativo di rassicurare i figli, narra storie incredibili che, pescando nelle leggende dei nativi americani, regalano un po’ di magia e mistero a una realtà crudele, dolorosa e infelice. Pagina dopo pagina, Bitty, tra lutti, tradimenti, omicidi, e segreti inconfessabili, cresce e sogna una vita diversa, un’esistenza lontana dai pregiudizi e dalle malelingue del paese. Con uno stile lirico e inconfondibile, Tiffany McDaniel ancora una volta sconvolge il pubblico con un’opera narrativa potente, feroce eppure poetica, intrisa di simbolismo e speranza.»