La regola dell'equilibrio

Affascinata dalla lettura di altri racconti sulle avventure dell'avvocato Guerrieri, mi sono avvicinata a quest'opera di Carofiglio abbastanza convinta di ciò che avrei trovato al suo interno. A discapito delle aspettative, non ho ancora capito se devo ritenermi soddisfatta oppure no dall'andamento di questo episodio. Più che concentrarsi - come spesso accaduto - su riflessioni prettamente processualpenalistiche, in questa occasione la discussione si ferma maggiormente su un piano di questioni etiche (l'autore lo definisce "un dubbio morale assoluto"). Sullo sfondo, come sempre, una vicenda amorosa che (in questo caso più di altri) pare necessaria per farcire una vicenda con molti capovolgimenti ma - paradossalmente - poca sostanza.

Come è solito fare Carofiglio intreccia eventi e personaggi, creando un mix avvincente di suspance e simpatia. In questo caso però, a fronte di una storia appassionante, il lettore si trova a dover fronteggiare la lettura di veri e propri atti giudiziari, che rendono ostico e faragginoso lo scorrere della pagine. I tecnicismi della materia giuridica permeano quasi tutto il libro, il chè, se da una parte dà l’idea di quanto difficile e complesso sia il mondo della Giurisprudenza in Italia, dall’altra fa di questo romanzo un romanzo di settore adatto quasi esclusivamente ad un pubblico specialistico.

Ho approfittato di una mezza giornata improvvisamente libera per leggere questo libro di Carofiglio. Torna protagonista l’avvocato Guerrieri che deve affrontare un caso complesso e si trova di fronte ad un’alternativa impossibile. L’impianto è quasi da tragedia classica, con il problema del dover fare delle scelte in momenti in cui entrano in gioco valori assoluti e non negoziabili. Come si può decidere tra due opzioni quando ogni soluzione possibile comporta il tradimento di principi in sè non sacrificabili? Se si aggiunge che Carofiglio sa scrivere e che il suo avvocato Guerrieri è un personaggio ben costruito e interessante ci si aspetterebbe un libro ottimo. Alla fine della lettura ho però avuto la sensazione di un risultato un po’ inferiore alla media: sarà anche che da questo scrittore mi aspetto molto, quindi alcune piccole trascuratezze e pesantezze del racconto le noto più del solito. Quasi inevitabilmente, sciogliere un dilemma tragico è impossibile, anche la soluzione finale non mi ha lasciato pienamente soddisfatto. Quindi un libro gradevole, ma non tra i migliori dell'autore.