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Anno edizione: 2014
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Vincitore del National Book Award 1985
«"Rumore bianco" è un sogno di angoscia dolce e meraviglioso» – Martin Amis
Jack Gladney è professore di studi hitleriani presso un campus dove i detriti della cultura popolare americana sono divenuti la nuova bibbia e il supermarket la sua biblioteca. Come dice Murray J. Siskind, collega di Jack e profeta dell'apocalisse postmoderna, il supermarket è un luogo saturo di onde, radiazioni, lettere e numeri, voci e suoni in attesa di essere decodificati. Ma la vita rassicurante e consumistica di Jack e della sua famiglia ultramoderna viene improvvisamente inghiottita da una nube letale, l'evento tossico aereo, espressione concreta della miriade di altri eventi tossici onnipresenti tra le mura domestiche: trasmissioni radio, sirene, microonde, la voce incessante della tv. La paura della morte che accomuna Jack e la quarta moglie Babette diviene così una forza prorompente, un raggio di luce nera in grado di perforare il muro di «rumore bianco» che avvolge questo capolavoro di fine millennio.
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«White Noise» ha qualcosa di demoniaco, sia nell'idea iperbolica alla base della trama che nell'analisi delle conseguenze della sua applicazione. Per certi versi, è legittimo considerare questo romanzo una "Totentanz" postmoderna, nella quale alcuni soggetti semi-morti che cercano ossigeno nei centri commerciali delle grandi città (visti come templi religiosi) si scontrano un po' per volta con altri zombie, che DeLillo ha voluto vedere nella casta intellettuale dei docenti universitari. Ma non ne scaturisce certo una lotta di classe. Al contrario, la minaccia del pericolo concreto (una nube di gas forse mortale, forse no) smonta tutti i personaggi mostrandone l'immensa miseria umana e quasi facendoli sentire di nuovo parzialmente vivi. Non è certo un caso, se il prof. Gladney è uno studioso dell'ideologia che per eccellenza ha sacralizzato la morte, il nazismo, ma in realtà continua a millantare un credito che non possiede realmente: è anche lui uno zombie che non ha capito di essere morto da molto tempo, come tanti docenti universitari! Un'idea favolosa che l'autore sa sviluppare con una freddezza e una spietatezza assolute, senza alcuna empatia. E così deve essere.
Un libro geniale scritto da un autore geniale. Rumore bianco è un romanzo completo che delinea i caratteri più tristi e veri della nostra società ovattata da tecnologie e medicinali che tuttavia non riescono a cancellare il male più oscuro del nostro tempo: la morte. È proprio intorno alla paura della morte che si delinea la storia del protagonista e della sua famiglia con una storia che a volte sfocia nel paradossale senza mai lasciare il lettore indifferente. Ogni pagina, ogni parola è da spunto per riflessioni importanti sul nostro tempo è sulla vita in questo secolo. Straordinario DeLillo
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