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Un romanzo storico in cui il Risorgimento agisce da lente d'ingrandimento per il nostro tempo. La storia di Anne Bacon, figlia di un mercante di seta e sposa di un ufficiale piemontese, è la grande storia di come è cominciata la nostra storia.
«Per le ragazze del secolo scorso - intendo il XIX - niente di meglio di questo romanzone narrato con voce limpida. Siamo a metà dell'Ottocento, tra fruscii di seta e i sussulti della storia. Imperdibili le cronache salottiere della signora Manners» - Robinson, La Repubblica
Ti do una notizia, sono arrivato alla conclusione che ha ragione tuo figlio. Il mondo è giovane. Che sia anche irrequieto è scontato
L'ufficiale piemontese Prospero Carlo Carando di Vignon, di stanza a Londra, sposa Anne Bacon, figlia di un ricco mercante di seta. Quando, dopo essere stata vittima del vaiolo, arriva a Torino, Anne è molto diversa. La vita coniugale si annuncia come un piccolo inferno domestico, ma il suocero Casimiro la invita a occuparsi della proprietà del Mandrone, il cui futuro soltanto a lui – conservatore di ferro – sembra stare a cuore. Tra i due si stabilisce un'imprevedibile complicità e Anne matura amore e dedizione per la vita appartata e operosa che vi conduce. La storia della famiglia Vignon si intreccia ai fili dello spirito del tempo, e non di meno a quelli della seta. Anne Bacon scopre come conquistarsi un posto nella storia di un paese non ancora nato, di un orizzonte ideale che infiamma il mondo. Progressisti e conservatori, al di là degli schieramenti politici, si trovano davanti alla necessità di rispondere al cambiamento e lo fanno agendo – nell'economia, nel costume, nella morale, nella cultura. E l'Italia appare, vista da lontano (complici anime migranti come Anne, e il suo entourage femminile), vista come utopia e come sfida.
Indice
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un libro con una trama impegnativa e con uno stile narrativo un po' lento perché tanto descrittivo che però conquista e non delude il lettore.
Mai mi era capitato di sentire un romanzo storico così mio. Sarà per la storia di Anne e Prospero- per quella voglia che ti viene di abbracciare lei e prendere a schiaffi lui- sarà per il Risorgimento che ho sempre considerato uno dei momenti storici più importanti del nostro paese, sarà che in questo libro niente è lasciato al caso ma tutto si incastra perfettamente, sarà che di ogni personaggio non ne hai mai abbastanza o perché ci sono pagine talmente belle che ti viene voglia di leggerle ancora e ancora, ma questo romanzo è davvero bello, struggente e romantico come potrebbe essere un quadro, che lo guardi e ci vedi dentro tutto quello che siamo e come siamo arrivati ad esserlo. Complimenti all'autrice per aver fatto un lavoro di ricerca e scrittura davvero sensazionali.
L'ambientazione storica conducono il lettore nel decennio 1838-1849, per fargli conoscere sia la vita quotidiana sia le vicende politiche della moderna Londra e del più arretrato regno sabaudo, in cui si avvertono però non pochi fermenti di rinnovamento. La figura di Anne Bacon, la protagonista: apre il romanzo con il suo “risveglio” dalla malattia nella locanda francese e inizialmente sembra una persona molto determinata. Ma poi, in nome di un non ben chiaro senso del dovere, si rassegna a una vita senza amore da parte del marito e accetta di restare per lo più segregata in campagna. E’ vero che qui intesse relazioni nuove, con persone generose e aperte che la introducono nel mondo delle opere di carità ed è vero che qui conosce il giovane Enrico, il cui ottimismo e interesse per l’industria tessile la seducono: ma non mi sembra che tutto ciò motivi la rinuncia a godere di affetto e intimità coniugale da parte di questa giovanissima, educata in modo libero e aperto. Mi sembra molto ben delineato Casimiro, che conosciamo prima come padre rigido e irremovibile del piccolo Prospero e poi come anziano suocero di Anne. E’ una figura fondamentale per l'influenza che ha sugli altri personaggi e per la capacità di affrontare la vita. Nella passione per la botanica trova una nuova ragione per non cedere ai malanni e alla tristezza della vecchiaia e, pur non abbandonando mai il suo autoritarismo, riesce a capire e ad apprezzare la nuora, aiutarla e sostenerla; si entusiasma ai progetti innovativi di Enrico, tanto da finanziarlo e sostenerlo nel dare vita alla moderna industria. La scrittura piana e chiara rendono scorrevole la lettura, nonostante la sovrabbondanza di pagine.
Recensioni
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I vincitori del concorso “Caccia allo Strega” 2019
Manlio - Recensione stregata scelta da Benedetta Cibrario
Il rumore del Mondo ha un suono potente e armonioso. La Cibrario costruisce un'impalcatura storica (siamo nella prima metà dell'800) così solida da sostenere senza difficoltà il peso delle oltre 700 pagine di racconto. Le vicende di Anne sono narrate con una penna che sa mettere in filigrana le sue ferite dell'anima, ancor di più di quelle fisiche dovute al vaiolo. Il rumore di un mondo in fibrillazione, solo all'apparenza statico e quieto come quella del Torino pre-unitaria, vibra nella storia coniugale di questa donna dalla bellezza sciupata, dall'umore minato, dalle prospettive incerte e si segue il suo percorso umano di donna e moglie con grande partecipazione. Un romanzo bello e potente, che si legge con piacere e che rivela il talento di scrittrice di Benedetta Cibrario capace di avvincerti pagina dopo pagina. COPERTINA 3 STORIA 5 STILE 4
Riccardo
Sullo sfondo di un Piemonte aristocratico viene narrata la storia di Anne Bacon, una giovane donna inglese che dopo aver rischiato la vita per colpa del vaiolo, va a vivere in una casa a Torino, in quella che poi diventerà la nostra patria. La storia si svolge circa a metà del '800, l'Italia è ancora divisa in piccoli stati, molti dei quali ancora sotto il dominio austriaco, ma all' interno della penisola si percepisce già un sentimento di unione. Nel corso del romanzo si vede l'evoluzione storica di una nazione: le camicie rosse di Garibaldi vogliono svecchiare la penisola e unirla sotto un unico stato, una monarchia. L' intero libro parla di giovani che si innamorano, che hanno voglia di cambiamento e aspirano a modificare il loro presente per avere un futuro migliore per loro e per le generazioni che li seguiranno. Benedetta Cibrario ambienta la sua creazione nel risorgimento italiano -una scelta che reputo molto intelligente - perché racconta la nascita della nostra Italia, l'unione di un popolo e la voglia di cambiare. Benedetta descrive i luoghi in modo molto dettagliato e ci trasporta dentro il suo romanzo. I personaggi sono ben caratterizzati e facilmente riconoscibili, e c' è un amore triste, quello della povera Anne. Credo che il titolo "Il rumore del mondo" rappresenti un rumore silenzioso, magari il rumore delle idee o quello di una speranza, un suono che è dentro di noi e ci può portare a fare grandi cose. La scrittrice ha uno stile molto raffinato ed elegante, narra i fatti di un’epoca così importante attraverso storie private, questo libro mi ha veramente colpito e spero che verrà premiato con il premio strega perché lo merita davvero. Copertina: 4 Storia: 5 Stile: 5
Agnese
Un prezioso ricamo che rivela con precisione le molteplici anime della società ottocentesca, in particolare anglo-piemontese, nel periodo tra Restaurazione e Risorgimento. Questo è Il rumore del mondo. Costantemente presente nella narrazione è il cambiamento che talvolta si abbatte improvviso su singoli destini, talaltra germoglia lentamente e realizza l'impossibile. Tale forza indomabile agisce sui corpi, come apprende Anne Bacon, sfigurata dal vaiolo, ma anche sui rapporti che, deboli, si spezzano, o, al contrario, osano fiorire nonostante differenze di età, posizione sociale e cultura. Il mutamento rumoreggia dalla febbrile Inghilterra alle austere stanze dei nobili palazzi piemontesi; si sposta guardingo sulle strade con esuli e patrioti; infine, viene applaudito laddove si auspica che il “nuovo” possa portare benefici alla società. La prima protagonista del romanzo, Anne Bacon, è esemplare nel modo in cui combatte le sfide del destino riuscendo a guadagnarsi rispetto, affetti e una sofferta maturità. Ella compare tra le pagine affiancata da personaggi difficilmente dimenticabili quali la carismatica e determinata viaggiatrice inglese Theresa Manners o il conte Casimiro di Vignon, declinante come il ruolo nobiliare che riveste, ma attratto dal progresso impersonato dal giovane ed energico imprenditore Enrico Verra. La seconda protagonista è la seta, che rappresenta ricchezze, sudore e speranze, ma soprattutto il legame indispensabile tra persone e popoli che, solo insieme, possono guidare il mondo verso un nuovo e diverso futuro. Copertina: 4 Storia: 5 Stile: 5
mondoreale
Grazie a Benedetta Cibrario ci si sente trasportati non solo a metà 800 ma anche nel mezzo di cambiamenti che hanno segnato un'epoca. L'autrice è stata bravissima nella ricostruzione storica. La protagonista del libro, la giovane Anne, riesce a trasmettere un ottimo messaggio che è quello di non arrendersi mai, anche se tutto quello che ti gira intorno sembra poterti distruggere. Ricostruirsi una ragione di vita, completamente diversa da quella che ci si aspettava: basta desiderarlo! Questo libro è sicuramente una lettura che rasserena… c'è sempre una seconda possibilità. Copertina: 5 Storia: 5 Stile: 5
Patrizia
Confesso di essere una appassionata lettrice di Benedetta Cibrario e questo romanzo insieme storico e psicologico non mi ha deluso. La vicenda di Anne e le sue relazioni attraversano con eleganza anni decisivi per la trasformazione politica ed economica del Piemonte, territori che saranno forza di attrazione per la nuova sognata Italia. Affascinante la lotta tra tradizione e modernità nell'ambito delle stesse famiglie aristocratiche, l'affermarsi progressivo di nuove energie attraverso l'industria e il commercio, il contributo femminile ad una crescita della sensibilità sociale. E infine la speranza: anche quando le carte sembrano già date possono aprirsi spazi inediti per nuove possibilità. Copertina 3 storia 5 stile 5
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