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Festival di Cannes 2017 - Migliore sceneggiatura
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un cardiochirurgo intrattiene un rapporto strano, di protezione con un ragazzino, figlio di un suo paziente morto sotto i ferri. Il ragazzino viene presentato alla famiglia, e subito cominciano a manifestarsi di fatti inquietanti. Come se esistesse una logica soprannaturale a dominare le cose che avvengono, delle quali il ragazzo è un testimone o forse una causa. Tutte le persone , anche quelle di contorno hanno un comportamento freddo e inquietante. Il film, di grande suspense procede in modo molto interessante, però mi risulta deludente il finale, e in parte improbabile, che non svela, o non fa nemmeno intuire il senso di tutta la storia, che è conclusa, ma sospesa.
Ottimo, realizzato e pensato da veri artisti
Onestamente a mio parere nella trama del film ci sono molti punti oscuri che meriterebbero una spiegazione migliore.. gli attori non si discutono, ma la storia così oltre che scioccante rimane irritante.
Recensioni
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Lanthimos guarda a Kubrick in una nuova e malsana parabola sulle nostre paure più inconfessabili
Trama
Steven è un cardiologo: ha una bellissima moglie, Anna, e due figli, Kim e Bob. All'insaputa di costoro, tuttavia, si incontra frequentemente con un ragazzo di nome Martin, come se tra i due ci fosse un legame, di natura ignota a chiunque altro. Quando Bob comincia a presentare degli strani sintomi psicosomatici, la verità su Steven e Martin sale a galla.
‘Il sacrificio del cervo sacro’ è un puzzle disturbante
Come già aveva fatto con 'The Lobster', Yorgos Lanthimos vuole gettarvi in un pozzo di frustrazioni e congetture
Qualcuno di voi potrebbe sostenere che il regista Yorgos Lanthimos sia riuscito a innestare su Il sacrificio del cervo sacro la struttura e i colpi di scena di una tragedia greca. Avreste ragione, naturalmente – il regista arriva da Atene e questa è la sua seconda pellicola in lingua inglese –, ma sareste altrettanto colpevoli di minimizzare la portata della sua poetica nera come l’inchiostro. Così come aveva fatto con The Lobster, la favola feroce di un gruppo di single che deve innamorarsi o dopo 45 giorni essere trasformata in un animale a scelta, Lanthimos mette il protagonista del suo nuovo film, un’incredibile e assurda distruzione della famiglia nucleare, in una situazione senza uscita.
Si tratta di Steven (Colin Farrell), un chirurgo di Cincinnati con una moglie, Anna (Nicole Kidman, silenziosa e devastante), e due bambini, Kim e Bob (Raffey Cassidy e Sunny Suljic). La loro casa è più sterile dell’ospedale dove papà lavora ogni giorno; Kubrick non avrebbe saputo costruire una trappola più fredda. Ma Steven ha un problema. È un ex alcolista che ha operato un paziente da ubriaco. Il paziente è morto. E ora il figlio teenager Martin medita vendetta. Per cominciare vuole passare un po’ di tempo con la sua nuova figura paterna. Poi vorrebbe che il dottore facesse sesso con la sua mamma (Alicia Silverstone). Infine, oh sì, vorrebbe che Steven sacrificasse un membro della sua famiglia. Questa è giustizia, giusto? Altrimenti moriranno tutti, e alcuni in modo orribile.
L’intreccio costruito da Lanthimos lavora sul subconscio, e il regista non perde nemmeno un secondo per rispondere a domande assurde come: “Perché Steven non chiama la polizia? Perché non fa dichiarare Martin malato di mente? Perché non si leva dai coglioni?”. Comunque, Martin vuole dimostrare che è un tipo tosto, quindi infligge ai figli di Steven una serie di piaghe: smettono di camminare, poi di mangiare e infine iniziano a sanguinare dagli occhi. Il dottore è terrorizzato, nessun test medico dà una risposta ai problemi dei figli, adesso paraplegici.
Dire di più significherebbe rovinarvi il gusto di scoprire questo puzzle disturbante e sadico. Quando i familiari capiscono che cosa sta accadendo, tutti si affrettano a coccolare papà prima che faccia la sua scelta, e Lanthimos ha completato la sua versione biblica della Scelta di Sophie. Come sempre quando si parla del regista greco, non ci sono risposte facili, e anche gli indizi più opachi possono gettarvi in un pozzo di frustrazioni e congetture. Lanthimos non coccola il suo pubblico. La sua ricetta è scioccare, provocare e riempirti la testa di voci. A voi la scelta.
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