Salvare le ossa. Trilogia di Bois Sauvage. Vol. 1

La prosa di Jesmyn Ward è scorrevole, a tratti ricercata e dolce. Un vero piacere per gli occhi e una scoperta per i lettori dal 'palato' più raffinato. Si tratta, senza dubbio, di una storia che merita una possibilità. Una lettura semplice e scorrevole la assicura questo libro ma per niente banale ,ridondante o pretenziosa.Qui la noia non abita,anzi alcune pagine sono da antologia e tengono alto il livello del racconto e dello stile.La storia è eccezionale e la consiglio vivamente soprattutto a chi è convinto l’essenzialita’ sia ,in genere, un’ottima regola di vita.

Quattro orfani di madre aspettano con trepitazione un uragano che sta per abbattersi in una città del Missisipi. Tra loro la giovane Esch, unica femmina della famiglia. Sta aspettando un bambino. Tutti cercano di prepararsi al meglio a questo tragico evento. Forse cercando di esorcizzare la paura, la loro mente è pervasa da altri pensieri e si cerca di continuare la routine di tutti i giorni. In una situazione altamente drammatica la scrittrice americana fa emergere il legame di questa famiglia più forte di ogni imprevisto.

Dodici sono i giorni che separano la famiglia Batiste dall'arrivo dell'uragano Katrina. Siamo in Mississippi e i protagonisti del romanzo vivono in un avvallamento, la Fossa, tra baracche e boschi. Conosciamo subito Esch, voce narrante, i suoi tre fratelli Randall, Skeetah ed il piccolo Junior. Hanno perso la madre ed il padre sembra l'unico a preoccuparsi per l'arrivo della tempesta. Con uno stile capace di unire un linguaggio crudo a passaggi straordinariamente poetici Jesmyn Ward, due volte vincitrice del National Book Award (con questo romanzo e con "Sing, Unburied, Sing"), regala al lettore pagine altissime caratterizzate da una tensione palpabile e da un senso di minaccia incombente. L'attesa è il nucleo centrale di queste pagine scritte in modo maestoso e rese straordinarie dalla traduzione di Monica Pareschi. Leggetelo, leggetelo, leggetelo.