Sangue ribelle

Storia avvincente che segue le vicende di tre distinti destini, due dei quali destinati a incrociarsi. Ho apprezzato molto la vicenda della tribù degli antecessor e le combattute decisioni del loro capo in cui mi sono immedesimato grazie a un'abile resa del conflitto interiore suo e della sua piccola società. La vicenda di Elifas, il non morto, rimane avvolta nell'ombra per il personaggio così come per il lettore, anche se la sua presunta condizione di non morto non sembra essere molto diversa dalla vita stessa in un modo che non mi ha convinto. La figura della Regina degli Stracci rimane avvolta nel mistero così come la scelta della sensale per la sua oscura missione, scelta non giustificata da alcuna spiegazione che resta ad appannaggio di ipotesi da parte di chi legge. L'intrecciarsi tra queste due trame mi ha deluso, mi aspettavo qualcosa di più approfondito anche se la scelta di trascurare delle interazioni più profonde non è sbagliata in assoluto, è solo meno entusiasmante. Le vicende di Steven sembrano trovare la loro ragione d'esistere solo come veicolo di spiegazione della cultura antecessor e delle dinamiche sociali all'interno dell'Impero limitandosi a un sottile filo di collegamento con le altre vicende. L'attesa battaglia si rivela meno epica di quanto aspettato dato che il punto di vista della narrazione è esterno a essa rendendola meno coinvolgente quando una narrazione dal punto di vista di Naven sarebbe stata molto più emozionante, a mio avviso. Comunque la realtà creata e i conflitti culturali sono ben delineati, e anche le continue riflessioni di Steven aiutano a immergersi in un mondo costruito bene. Lettura consigliata