La sconosciuta della porta accanto

La prima metà del libro, cioè le prime 130/140 pagine non hanno molto senso ai fini della storia. Concordo con chi ha detto che è tutta un'attesa che la storia inizi. Di certo non si può definire un thriller. Quando poi la storia comincia a rendersi un po' più avvincente è proprio il finale che delude. Tutto ruota intorno alla mente dei Cath. Ma la scrittrice nel finale non spiega molte cose. Ad esempio cosa era successo nei vari ospedali in cui aveva lavorato? solo qualche accenno, ma non viene poi spiegato. Il rapporto tra Minette e il marito Abe: avevano problemi all'inizio ma poi tutto si risolve all'improvviso senza tante spiegazioni. Diciamo che mi è sembrata una storia molto improvvisata. Non mi è piaciuto.

È tutto un aspettare che finalmente parta il romanzo. .ha un guizzo dopo i primi capitoli, davvero noiosi,quindi ...quindi niente. Alla fine un sacco di pettegolezzi, supposizioni, una scrittura scarna ,una chiusura che non spiega tanti enigmi lasciati in sospeso. Due stelline solo per i capitoli centrali....

Un thriller coinvolgente per molti motivi. La protagonista, Minette, è fantastica: sembra davvero reale. Una donna con le più comuni fragilità, una neo-mamma alle prese con la prima esperienza della maternità e con il desiderio di creare dei legami d'amicizia. Il libro è scritto in prima persona, ma a tre voci: Minette, la misteriosa vicina di casa e il bambino di quest'ultima.Per cui il racconto avanza narrato da tre punti di vista diversi. La trama è incalzante, la suspence è dosata alla perfezione e il finale è adeguato: non è affrettato, non si dilunga e non è inverosimile. Per me un ottimo giallo. Consigliatissimo. Peccato averlo già finito.