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Anno edizione: 2015
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Terzo episodio della saga porno-fantasy della Hamilton. Il libro in questione si può suddividere proprio in queste due parti, la parte porno e la parte fantasy. E' preponderante la parte porno... Divinità, bronci e mutaforma Il libro riprende dal punto dove il secondo interrompeva, quindi con Meredith e i suoi maschioni ospiti a casa di Maeve Reed, mentre preparano un teatrino erotico nella zona piscina per spacciarlo ai paparazzi. Dopodiché, si passa all'interno della casa e... non se ne esce più. Il grave difetto di questa prima parte è la stasi in cui il tutto si svolge, purtroppo è assente una tipica (Anita/Merry) indagine e quindi le cose procedono senza uno schema di tempo, dilungandosi. La diplomazia di corte a distanza (le mitiche "videochiamate" di Meredith!) risulta essere un dialogo puramente sessuale. Meredith in casa con i suoi è un continuo trombare o strusciarsi. Le novità introdotte sono infatti tutte riguardati il lato sessuale, quindi alcune cose che mancavano all'appello sono presentate, come per esempio l'immancabile scena lesbo chic. C'è anche altro, rendendo chiaro che Meredith ha deciso di abbandonare il motto da "trombo perché mi piace ma comunque è un dovere" in: "trombo perché mi piace da morire, non importa se non mi fecondate". Gli altri due libri erano davvero molto spinti, ma qui ci sono alcune pagine assolutamente vietate ai minori, sembra di star leggendo sul sito dei "racconti di milù"! Considerando che ancora non è stata introdotta la mia pratica sessuale preferita... mi chiedo dove arriverà la Hamilton nei prossimi episodi. Insomma, non fosse che la Hamilton ha gonfiato a dismisura scene che potevano essere limate di molto, di eventi in realtà ne accadono parecchi e, tra una trombata e l'altra, c'è una parte davvero molto interessante riguardo il ritrovamento di una perduta reliquia che cattura l'attenzione e ci ricorda che trattasi anche di romanzo fantasy. Altra nota positiva, le Guardie di Meredith sono finalmente personaggi completamente delineati. I loro poteri aumentano grazie alla divinazione di quasi ognuno di loro, essa è una sorta di raggiungimento del Settimo Senso come i Cavalieri Dello Zodiaco, ma fondamentalmente la questione di essere un "Dio" non è così epocale come ci si aspetterebbe. Di solito la reazione è una poco emozionante: "Ah, sono [di nuovo] un Dio, ok". Dio o non Dio, come si intuiva dal finale del secondo episodio e il Senzanome, il recupero dei poteri è molto interessante. Si passa dai poteri magici più sottili, fino a diventare mutaforma! La loro personalità è quella che più accontenta e non lascia più ombre su di loro come era nei libri precedenti. Citazione particolare per Frost e il suo broncio, l'essere permaloso. Mi ricorda qualcuno il caro Gelo Assassino... io! Intermezzo Finalmente si abbandona la casa del libertinaggio. Meredith preannuncia un itinerario "da paura", che solo a leggerlo viene la bava perché indica varie tappe in diverse Corti di Faerie. Uno sguardo alle pagine rimanenti farebbe presagire che la Hamilton finalmente torna all'azione e non si dilungherà più. Errore. La scena della conferenza stampa, dopo la simpatica parentesi delle risposte di Meredith da attrice navigata, è ancora una estensione della "villa", quindi ancora sesso e ancora divinazioni "inutili" (almeno al momento). Non entusiasma come dovrebbe, ma è comunque un passo avanti. Ma finalmente accade quello che aspettavo fin dal primo libro, completamente assente nel secondo: il ritorno a Faerie! L'ingresso nella Corte Unseelie è entrato nel mio immaginario da subito e qui si ritrova caratterizzata allo stesso splendido modo. Ingresso innevato, colline come montagne e la bellissima trovata dell'entrata, gestita dal "sithen", che non è mai nello stesso punto, e che sembra prendere in giro Meredith spostandosi in continuazione, mentre appena ci prova un altro sidhe la trova al primo tentativo. Dentro il sithen è come un doungeon, con le porte che possono spostarsi, oppure aprirsi su stanze diverse da quelle dovute! Meraviglioso. ...e alla fine arriva Andais E se la Hamilton è stata un po' noiosa nella prima parte, poi ci si trova al cospetto di Andais e... inizia il VERO romanzo. Da qui in poi il libro è veramente bello, pieno di azione e scene davvero indimenticabili. Non posso non citare la scena in cui Andais da il meglio (cioè il peggio!) di sé, entrando praticamente in modalita "berserk"! Fantastico... fino all'apice in cui interviene Meredith, da applausi. Poche pagine che da sole già varrebbero l'intero libro. Ma per fortuna è tutto stupendo fino alla fine. Finalmente si sfoga tutta l'azione mancante prima, è un tripudio di magia, di intrighi di corte che sfociano nella violenza, di scene splatter (o si dovrebbe dire gore, in questo caso...) e nel frattempo continua l'Andais show, perché grazie alla sua presenza, non solo si ottiene la citata violenza, ma anche scene da far rotolare dalle risate. Immaginate il povero Kitto ovviamente terrorizzato, che guarda Andais con terrore. Con Andais che di scatto alza le braccia in alto e grida: "Buuu"! Sto ancora lacrimando dal ridere solo a pensarci. E vogliamo parlare di quando Meredith vede il lettone della regina? Dice che più che un letto king-size, lei lo soprannomina: orgia-size! Finale spettacolare quindi, in tutto questo, però, la Hamilton si dimentica completamente dell'antica reliquia che pareva dover essere il centro del racconto... si fa perdonare però. Come si diceva, dopo aver delineato finalmente bene le guardie di Meredith... si ricomincia, dato che ne arrivano tante tante altre! Questo fa presagire l'introduzione di altre pratiche erotiche nel prossimo, una gang bang (con bukkake, vista la nuova passione di Meredith) a questo punto sembra l'ovvia estensione. Repetita Iuvant L'ho già notato in altri romanzi, sia di Anita, sia di Merry: la Hamilton quando sente di avere un'idea buona, una frase vincente, non si vergogna a ripeterla. Stavolta o segnato qualche frase, di quelle che vengono ripetute almeno 2-3 volte: "Brillava così tanto che sembrava avesse ingoiato la luna." (utilizza questa metafora così tanto spesso che la si impara a memoria) "Il suo volto aveva una struttura ossea così perfetta che avrebbe fatto piangere di commozione un chirurgo plastico." (questa frase Stephenie Meyer gliela ruberà subito, sembra scritta per Edward!) Poi in poche pagine, per descrivere Andais, la scrittrice ripete due volte la stessa frase: "Piegò la testa come un <inserire nome di un uccello predatore> che sta fissando la sua preda.". Insomma, come ci insegna questa ultima frase, comunque la si rigiri, la tipica variabile dei libri di Meredith è il cambiare l'uccello...
Fantastico, Meraviglioso, Stupendo! L'ennesima conferma di una grande scrittrice. La storia è bellissima, intrighi di corte, magia a tutto spiano, bellissimi uomini... mmm, ogni tanto, lo ammetto, invidio davvero Meredith!
Terzo libro della saga “fatata” di Meredith Gentry. Che dire? Troppo prolisso in alcune parti, al punto da diventare noioso (in particolare il dialogo iniziale tra Kurag e Merry). Ripetitive le scene della scelta per mezzo dell’anello. Orripilante e disgustosa la scena lesbo (la Hamilton, purtroppo, ci prenderà gusto anche nella seria di Anita. ORRORE!!!). Troppe guardie si aggiungono alle precedenti, tanto da creare confusione e difficoltà nel tentativo di ricordarne esattamente nomi e caratteristiche (non solo in questo, ma anche nei romanzi successivi). Belli i sogni, le trasformazioni/metamorfosi di alcuni personaggi e i richiami alla mitologia celtica (mi riferisco, in particolare, all’apparizione del calice e alla descrizione della fonte con la coppa). Tutto sommato, mi ha lasciata sconcertata e delusa…
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