Senza ritorno

Difficile decidere quante stelle assegnare a questo libro, perché la trama non è avvincente, è più un documentario storico un po’ romanzato. Ma l’autrice scrive benissimo e il soggetto della narrazione è molto interessate: quindi 4 stelle! Dicevo del soggetto: quanti di noi si sono chiesti come abbia potuto gran parte della popolazione tedesca accettare ciò che Hitler faceva agli Ebrei ed anche a chi dissentiva da lui? E quanti di noi hanno detto: “E la Chiesa???”. Beh, questo romanzo contiene qualche illuminante risposta. Scritto in base alle confidenze di un pastore luterano scappato in America, è il racconto di come il partito nazionalsocialista si è infiltrato nella chiesa luterana e ne ha cambiato i vertici, fino a sostituirsi in toto alla religione. I personaggi in gran parte hanno nomi inventati, poiché nel momento in cui il pastore ha chiesto alla Taylor di scrivere le sue memorie, Hitler era ancora in auge e la famiglia del pastore era in Germania. Ciò che non viene falsato sono gli atti (deprecabili) di quell’uomo, del suo partito e dei suoi seguaci. Come mia consuetudine non v racconterò nulla, perché toglierei il piacere di leggere, ma tengo a dire che ciò che ho scoperta grazie a questo libro è stata una ulteriore illuminazione, un passo in avanti nella difficile comprensione di un periodo storico che mi ha sempre lasciata sgomenta.