Un libro spiazzante,leggi la quarta di copertina e ti aspetti il classico poliziesco, ti ritrovi invece in un romanzo difficile da definire. Trovare varie citazioni da ricordare in un noir non è cosa che capiti spesso, e già questo ti dice qualcosa. Inoltre, non saprei dire esattamente perché ma alcuni personaggi ed atmosfere mi hanno ricordato Simenon non-Maigret e non è un complimento da poco. Mi è piaciuto davvero.
Sezione suicidi
Il tenente Guerin è sempre stato un poliziotto un po' speciale. Misantropo, figlio di una prostituta che lo ha lasciato da poco orfano, vive tutto solo in un appartamento immerso nel caos, con l'unica compagnia di uno stravagante pappagallo che accoglie l'arrivo dei rari ospiti con vere e proprie esplosioni di turpiloquio. Ma Guerin è anche uno sbirro di prim'ordine, onesto fino al midollo e poco incline ai compromessi. Proprio per questo è stato spedito a dirigere la sezione suicidi della Surété. Un esilio ben poco dorato, nel quale sembra condannato all'inattività. Fino a quando Parigi viene sconvolta da una serie di morti spettacolari e sospette. Le "vittime" si sono tolte la vita nude e in pubblico, quasi seguissero tutte un medesimo, misterioso rituale. Con l'aiuto di Nichols, uno psicologo americano figlio di hippy che vive in una tenda nelle campagne francesi, Guerin si avvia lentamente a scoprire la verità, tra mille ostacoli, con la coscienza che dietro quelle morti c'è qualcuno pronto a muovere tutte le leve del potere, pur di non essere scoperto.
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Anno edizione:2011
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Le premesse per un buon libro c'erano tutte: caratteri interessanti (un commissario borderline e il suo pappagallo in lotta con tutto e tutti, uno psicologo hippy,due femme fatales, un fachiro omosessuale), un intreccio di storie psico-politico-sociali tra la spy story e il noir ma qualcosa non funziona. La narrazione è farraginosa, non coinvolge, stanca il lettore. Che peccato!!!!
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Enrico Caramuscio 04 giugno 2011
Nelle grandi città i suicidi sono quasi all’ ordine del giorno. Ma a Parigi da un po’ di tempo ci sono dei casi un po’ sospetti che più che a morti volontarie fanno pensare a gesti indotti da volontà altrui. A indagare su questo c’è il tenente della Sezione Suicidi Richard Guérin: poliziotto incorruttibile ed eccentrico, figlio di una prostituta, vive da solo con un pappagallo logorroico di nome Churchill ed ha la mania di cercare i collegamenti logici che uniscono anche gli eventi più lontani e diversi. Guérin troverà un alleato nello psicologo John Nichols, che si ritroverà invischiato in questa storia a causa della sua amicizia con una delle vittime. Un noir dalla atmosfere cupe e pessimiste, dove s’ intrecciano psicologia, spionaggio, politica e corruzione, e in cui la morte e l’ autodistruzione sono le vere protagoniste. Ben scritto e con alcuni spunti molto interessanti, perde punti perché lascia senza soluzione l’ aspetto fondamentale della faccenda.