Shapeshifter
I have a way of loving too many things to take on just one shape, continua a cantare, come un mantra, Jilian Medford, nella title track dell’album di debutto della sua band Ian Sweet, “Shapeshifter”. Il disco parla del perdere l’amore e della consapevolezza di sé nel processo di elaborazione, dell’afferrare e appoggiarsi alle piccole cose della vita che danno gioia, quando attorno niente sembra andare come previsto. Ma è anche un’ode ai compagni della band, e agli amici, che riescono a guardarci dentro e a capirci. Gli Ian Sweet hanno iniziato nel 2014 con uno scambio di sms. La Medford era a pochi giorni dalla partenza per il suo primo tour quando il suo autista e il batterista si sono tirati indietro. La Medford ha iniziato allora a mandare al batterista Tim Cheney – che conosceva a malapena – una serie di messaggi disperati, ai quali Cheney ha risposto semplicemente “si”. A loro si è poi unito il bassista Damien Scalise, gli Ian Sweet hanno preso corpo e “Shapeshifter” è diventato un progetto reale. In “Shapeshifter” la precisione matematica degli arrangiamenti e delle melodie da corpo al caos personale della Medford, trasformando le sue ansie in qualcosa di coinvolgente, accattivante e in cui potersi facilmente immedesimare.
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Artisti:
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Supporto:CD Audio
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Numero supporti:1
Disco 1
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