Sofia si veste sempre di nero. Perché? Sofia è una di quelle bambine, ragazze, donne un po’ particolari. Riusciamo ad avere un’idea, nebulosa, del suo carattere grazie ai racconti che la descrivono nei diversi periodi della sua vita. Il romanzo di Paolo Cognetti, composto da dieci racconti autonomi, accompagnano la protagonista lungo trent’anni di storia: dalla nascita problematica e turbolenta, all’infanzia in una famiglia borghese, solo apparentemente normale, ma percorsa da sotterranee tensioni, all’adolescenza tormentata da disturbi psicologici, suoi e di sua madre, alla liberatoria scoperta del sesso e della passione per il teatro, al momento della maturità e dei bilanci. La scrittura chiara ed intensa rende il romanzo scorrevole ed avvincente. Emergono dinamiche familiari che sono più che comuni e problemi, non proprio leggeri, legati a periodi della vita rinomatamente difficili. Verrà fuori un ritratto di una donna torbida e inquieta, capace di sopravvivere alle proprie nevrosi e di sfruttare improvvisi attimi di illuminazione fino a trovare, faticosamente, la propria strada. Grazie anche all’aiuto di alcuni personaggi che si faranno pian piano largo nella sua vita, aiutandola ad accettarsi e a riscattarsi. L’autore spinge alla riflessione proponendo situazioni di vita quotidiana da leggere mettendo in un angolo la superficialità che caratterizza i giorni nostri. Ebbene sì, viene fuori la difficoltà di accettarsi e di capirsi, perché se non c’è dialogo non può esserci nulla. Un libro che parla di disagio, di disagio esistenziale, dell’incapacità di amare, del continuo fuggire da tutto e tutti, ma soprattutto da se stessi. Sofia si veste sempre di nero mi ha lasciato una sensazione di tristezza, di malinconia, di sofferenza, ma non di disperazione. La vita è una guerra che ci costringe a combattere ogni giorno la nostra battaglia: a volte perdiamo, a volte riusciamo a conquistarci quel poco che ci basta per essere, come afferma Sofia, felici adesso. Un libro profondo in cui ciascun lettore troverà momenti di bellezza e di dolore, di ansia e di riscatto, che riconoscerà di aver vissuto anche sulla sua stessa pelle. Perché in fondo siamo tutti un po’ Sofia.
Sofia si veste sempre di nero
Nelle sue storie, cesellate con la finezza di Carver e Salinger, Paolo Cognetti ha sempre saputo rappresentare con intensità l'universo femminile. Ed è ancora una donna la protagonista di "Sofia si veste sempre di nero", un romanzo composto da dieci racconti autonomi che la accompagnano lungo trent'anni di storia: dall'infanzia in una famiglia borghese apparentemente normale, ma percorsa da sotterranee tensioni, all'adolescenza tormentata da disturbi psicologici, alla liberatoria scoperta del sesso e della passione per il teatro, al momento della maturità e dei bilanci. Con una scrittura precisa e intensa, Cognetti ci regala il ritratto di un personaggio femminile: una donna torbida e inquieta, capace di sopravvivere alle proprie nevrosi e di sfruttare improvvisi attimi di illuminazione fino a trovare, faticosamente, la propria strada.
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Rosalinda Bruno 30 gennaio 2019
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CRISTINA BOCCACCINI 02 dicembre 2017
"Sofia si veste sempre di nero" non è la classica storia di una ragazza dall'infanzia difficile, che si nasconde dietro ad abiti neri. Si tratta invece, di una serie di racconti ben scritti, i quali, grazie allo stile minimale (ma mai scarno) e intenso di Cognetti, riescono a tratteggiare la personalità complessa e stratificata di Sofia e dei personaggi che le ruotano attorno, con poche pennellate, ma sufficienti a dare al lettore tutto ciò di cui ha bisogno, e forse di più. Un libro che appassiona fin dalle prime pagine. Ho amato anche la copertina.
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RAMONA D'ALFONSO 01 dicembre 2017
Si tratta di una raccolta di racconti, dieci per esattezza, incentrati sui diversi personaggi che in qualche modo hanno fatto parte della vita di Sofia, fin dal principio. Li definirei incredibilmente veri. Entriamo a passi silenziosi nella vita dell’infermiera dell’ospedale il giorno che nacque Sofia, nella mente di sua madre piena di aspettative, ormai delusa dalla vita. Osserviamo suo padre, le sue donne e la sua triste percezione dell’amore. Sua zia Marta, la persona più vicina a Sofia per animo, per spirito rivoluzionario. I rapporti con le sue coinquiline e infine Pietro, un altro fratello mancato. Ognuno di questi dieci racconti è un tassello di un puzzle che il narratore cerca di comporre e che non porterà mai a termine: Sofia è un puzzle lasciato a metà, mancano dei pezzi a tutti, forse mancano anche a lei.