Charles Bukowski attraverso le sue interviste: il libro è molto interessante. Mostra un autoritratto che Bukowski da di sé come autore e come uomo. Racconta i periodi bui, i lavori peggiori, le donne, l'alcol, ma anche il suo rapporto con la scrittura, con il successo e il pubblico. il ritratto è verace e divertente: solo a tratti si ha la sensazione che stia interpretando un personaggio. E' comunque interessante da leggere; alcuni tratti sono esilaranti
Il sole bacia i belli. Interviste, incontri, insulti
"Molti dicono che Charles Bukowski non esista. Una leggenda metropolitana, che dura ormai da anni, afferma che tutte le poesie turbolente da lui firmate in realtà siano state scritte da una vecchia scorbutica dall'ascella cespugliosa." Così scriveva nel marzo 1963 un giornalista del "Literary Times" di Chicago. Poeta di culto in molti ambienti underground, Bukowski era ancora ben lontano dalla fama mondiale che avrebbe raggiunto in seguito. Quel giornalista non solo scoprì che Charles Bukowski esisteva davvero. Ma verificò di persona che le sue poesie non mentivano, e così i suoi romanzi e racconti. Lo scrittore era davvero parente stretto del personaggio cinico, vitale e sporcaccione che i suoi lettori stavano imparando ad amare. E mentre i decenni passavano e cresceva il seguito di questo poeta alcolizzato, sempre più giornalisti andavano a trovarlo, ascoltavano i suoi racconti, annotavano le sue riflessioni veggenti e stralunate. Questo libro raccoglie i migliori pezzi giornalistici (e non) in cui la viva voce di Bukowski parla di sé. A partire da quella primissima intervista, realizzata cinquant'anni fa in una delle sue proverbiali, maleodoranti stanzette hollywoodiane, per arrivare all'ultima chiacchierata, concessa a bordo piscina nella sua villa di San Pedro, pochi mesi prima di morire.
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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elisabetta mauti 17 maggio 2018
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Raccolta di interviste ed articoli che coprono trent'anni della parabola ascendente di Bukoski, dal 1963 al 1993, a qualche mese dalla morte. Dai primi pezzi usciti su riviste undergronund, sulle cui pagine del resto è iniziata la carriera di Bukoski, fino a comparire su Rolling Stone, New York Times Book Review, su Interview intervistato da Sean Penn. Raggruppati e letti in serie formano una sorta di biografia e autobiografia che riporcorre le tappe della vita di Hank. Ma questa non è probabilmente la parte più interessante perchè tutta la sua produzione artistica si fonda sul suo vissuto e, quindi, già la conosciamo. Il plus del libro sta forse nel sentirne il racconto dalle sue vive parole, senza la mediazione di un alter ego, nella fisicità dell'incontro-scontro con l'intervistatore. A tratti rude, burbero, a volte delicato, sempre con molto humor, ci "spiega" la sua poetica, il processo creativo, i poeti, scrittori e compositori classici che predilige, la sua "visione del mondo".
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maria rita ruglioni 26 novembre 2016
Non si può perdere la lettura di un libro così. C'è quello che vorresti sentire, quello che vorresti ci fosse, quello che ti fa capire che è bella la vita nonostante tutto. Poi puoi cominciare a leggerti Bukowski perché capisci, dall'intervista e dagli altri scritti che trovi qui, che si tratta di un Autore serio nella sua dimensione di cattivo, brutale, esagerato...e ribelle. Il suo anticonformismo ti affascinerà e ti verrà voglia di leggerti tutti i suoi scritti ...poesie e prose acquisteranno maggiore autenticità.