Sospettosi. Noi e i nostri dubbi sulla scienza

Sospettosi è un reportage, una raccolta di interviste, che riflette sul sentimento diffuso di sfiducia verso la scienza, in particolare su tematiche riguardanti la salute e la medicina. I “noi sospettosi” non sono solo gli utenti dei social che alimentano bagarre sotto i post, (piazze virtuale in cui spesso i fatti scientifici si mischiano all'opinione politica), ma anche persone con una formazione scolastica superiore, e per questo ritenute “al di sopra di ogni sospetto”, che avvertono scetticismo o semplicemente una distanza verso gli esperti e i loro tecnicismi. Da lettrice e da “persona generalmente moderata” ho iniziato l'introduzione con il presupposto che non mi sarei rispecchiata nei “dubbiosi”, ma già nel capitolo sull'omeopatia (andando nel dettaglio: il caso di omeopatia e asma) mi sono ricreduta, riflettendo sul senso di delusione provato verso le terapie poco efficaci e la conseguente ricerca di canali alternativi. Se è facile empatizzare con l'amico perennemente a dieta che ha ceduto alle «fiabe alimentari» perché «le ha già provate tutte», è più difficile capire le ragioni dello scienziato no-vax, che sembra avere in sé due identità contrastanti. Nel 2020, con il ritorno della questione vaccini, è importante percepire gli esperti non come Dr. Jekyll, ma come figure affidabili, soprattutto nel momento in cui ci si confronta con l'obbligatorietà dei vaccini e quindi con le definizioni di libertà e coercizione. Cosa fare con tutta questa molteplicità di voci ed esperienze? Arrivare alla seconda metà dei capitoli, dove l'autrice passa la parola a scienziati, veramente autorevoli, che guidano il lettore nell'interpretazione di dati o di fatti scientifici. In conclusione, perché leggerlo? Da sospettosi per cercare di andare oltre al dubbio (e a volte al disinteresse), anche se questo comporta l'impegno di misurarci con numeri e un lessico più difficile, e da tecnici per rendere più umani quei numeri.

Questo libro mi è capitato fra le mani per caso: l'ho letto d'un fiato (abbandonando il romanzo premio letterario-top ten che stavo leggendo). Ogni pagina parla di noi, di ciascuno di noi, delle nostre contraddizioni, delle nostre vere e false convinzioni. Parla di come siamo, di come ragioniamo e di come non ragioniamo ed è un invito a praticare l'umiltà che sola permette il dialogo (con gli altri e con se stessi) il quale - come insegna Platone - è l'unico vero modo per ragionare. E la Scienza? Non è perfetta, ma se raggiungessimo almeno solo questa certezza, riusciremmo a cogliere veramente tutto il bene che essa può darci.

Questo libro aiuta a fare chiarezza sulle cause dei dubbi degli italiani nei confronti della medicina, della scienza e delle sue scoperte. I “Sospettosi” è un reportage che l’Autrice, la giornalista scientifica Silvia Bencivelli, ha scritto dopo aver realizzato interviste a conoscenti, amici ed esperti del campo entrati in conflitto con alcuni principi scientifici, argomentando tematiche che vanno dai vaccini alle diete estreme, fino alle terapie alternative in ambito oncologico. Questioni che riguardano tutti che, pur convivendo nello stesso sistema sociale, pensiamo e compiamo, a seconda delle esperienze personali attraversate, scelte molto differenti. Le persone intervistate sono comunque persone con una certa cultura scientifica e consapevoli di ciò che stanno facendo o pensando. Emerge in maniera evidente come si sia creato un gap tra ricercatori scientifici e il cittadino medio. L’autrice va alla ricerca delle ragioni di questa discrepanza, delle cause di questa frattura tra chi appoggia la scientificità dei metodi di ricerca e chi invece si affida a percorsi “alternativi”. A creare questa divisione ha contribuito soprattutto la distanza che si è venuta a creare tra medico e paziente, alla povertà delle comunicazioni tra di loro e dalla presunzione medica della indiscutibile “verità” della medicina e della scienza. Ecco che allora la medicina e la scienza devono diventare maggiormente dialoganti e vicine ai pazienti per dissolvere i loro motivi di confusione e perplessità e non rimanere barricate sulle loro posizioni, al fine di ricostruire un rapporto di fiducia venuto a mancare. Il venir meno di questa fiducia apre al nascere di illusioni, di spiegazioni facili a fenomeni complessi, ed induce ad inseguire desideri piuttosto che realtà difficili da accettare. In tal senso, i “Sospettosi” è soprattutto un invito alla riflessione, al dialogo, al confronto e alla necessità di rimettersi in discussione, senza presunzione.