Dopo la Bologna di Lucarelli, di Macchiavelli (con Guccini e senza), di Morozzi e di Rigosi quella di Sangiorgi fa pena. Caro Negramaro, canta pure, ma non scrivere romanzi!
Lo spacciatore di carne
Edoardo, universitario pugliese a Bologna, racconta la storia della propria pazzia amorosa. Novello Orlando metropolitano, solo più innamorato e molto più furioso, Edoardo rievoca, in un continuo gioco di specchi con il proprio passato, il trauma del primo animale ucciso dal padre macellaio, l'orrore del sangue che cola dalle carcasse appese, l'avventura del viaggio in treno verso l'università e l'incontro con Stella, una ragazza appassionata di morsi e golosa di sangue, di cui si innamora all'istante. Ogni settimana il padre manda i tagli di carne più pregiati al figlio che studia lontano e lui li usa per far colpo sugli amici. Quando però Stella lo tradisce, per Edoardo la carne diventa ossessione. Inizia a spacciarla, tagliandola in banconote, che utilizza come denaro contante. In un mondo perennemente allucinato, popolato da belve fameliche, dove tutto sembra possibile. Persino la redenzione. La vita degli studenti e la provincia pugliese si caricano di accenti mitici e ancestrali. Sangue, sacro e droga, si confondono in un unico grido d'amore e follia.
-
Autore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2012
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
PAOLO MERCURI 27 gennaio 2013
-
Ci ho messo un po' a leggerlo, devo essere sincera.. Mi sono bloccata ai primi capitoli.. All'inizio è difficilissimo da capire perchè è davvero un miscuglio di parole senza un senso logico (che, come dice il commento precedente al mio, se fossero accompagnate dalla FANTASTICA musica dei Negramaro sarebbero tutta un'altra cosa..), ci vuole molta pazienza e bisogna dargli molta fiducia per andare avanti ma alla fine ci si appassiona alla storia di questo ragazzo.. Non entrerà sicuramente nella lista dei migliori libri letti nel 2012, ma se ami Giuliano alla fine finisci per amare (un po') anche questo libro!
-
Personalmente mi sento di dare un giudizio negativo a questo libro. Il mio amato Sangiorgi non è riuscito nell'impresa di scrittore. Il racconto, le parole, il contenuto, tutto confuso ... si sa che lui è uomo di pancia ... vomita parole ... ma farlo in una canzone (che si arricchisce di musica, arrangiamenti e voce) è ben diverso da farlo su un libro, dove il lettore è solo davanti alla carta! ... Resta l'amorevole cantastorie che sei! I libri lasciali ad altri!